Scatta il presidio anti-sfratti. Ed è emergenza alloggi: mille domande per 100 case Aler

Solidarietà dei volontari a una famiglia con 4 minori che deve lasciare l’abitazione

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Le misure di contenimento stanno tamponando le situazioni più gravi, ma i segnali che l’autunno potrebbe essere molto caldo sul fronte sfratti ci sono già. Se ne sono accorti, ad esempio, i volontari dell’associazione “ Via Milano 59“, che con la dispensa alimentare seguono 100 famiglie (erano 80 fino a pochi mesi fa), con alcune in lista d’attesa. "Ma quello del cibo è solo la punta di un iceberg – commenta Mira, volontaria – il problema della casa sta per esplodere, nonostante ci siano decine di appartamenti vuoti, ad esempio alle Case del Sole di via Milano". Giovedì mattina, alcuni dei volontari hanno portato la loro solidarietà a Josephine, visto che la sua famiglia, con 4 figli minori e marito invalido al 50%, ha ricevuto la prima lettera per lasciare l’abitazione di via Metastasio. "Ma non sappiamo dove andare – ha spiegato la donna – siamo in lista per una casa pubblica, nel privato non troviamo niente". Nella stessa mattinata, l’associazione Diritti per tutti ha organizzato un presidio anche a sostegno di Ringo, 55enne egiziano, rimasto senza lavoro e senza casa. Alle 8, gli attivisti hanno atteso l’arrivo dell’ufficiale giudiziario con la Polizia: momenti di tensione si sono registrati quando il figlio del proprietario ha iniziato a riprendere i presidianti. Alla fine, lo sfratto è stato rinviato, in attesa che si chiudano le interlocuzioni col Comune per trovare un’alternativa. Il vero resta la carenza di alloggi pubblici. "Sono meno del 5% di ciò che è in locazione - ricorda Simone Cardin, Sunia Cgil Brescia. All’ultimo bando di Comune e Aler, a Brescia sono arrivate 1.000 domande per 100 alloggi".

Federica Pacella