Sarezzo, l’hub va a un terzo: Brescia fa i conti con le dosi

Dieci linee, sei attive: 500 vaccinazioni al giorno su un potenziale di 1.500

L’arrivo dei vaccini a Brescia: la quantità di dosi è il problema principale

L’arrivo dei vaccini a Brescia: la quantità di dosi è il problema principale

Sarezzo (Brescia) - Dieci linee, di cui sei attive: anche nell’hub di Sarezzo si entra nel vivo della campagna vaccinale massiva. Rispetto al potenziale di 1.500 dosi al giorno, per ora si sta procedendo con 450-500 immunizzati al giorno, tra seconde dosi degli over-80, per i quali l’hub è attivo già da marzo, e la nuova fascia 75-79 anni (lunedì sono stati 287). La prossima settimana si dovrebbe arrivare a quota 800. Realizzato nella palestra dell’istituto Primo Levi, il centro è stato visitato ieri pomeriggio dal presidente della Provincia Samuele Alghisi, dai consiglieri delegati all’edilizia scolastica Filippo Ferrari e alla Protezione Civile Antonio Bazzani, dal sindaco di Donatella Ongaro e dal direttore generale di Asst Spedali Civili Massimo Lombardo che lo gestisce. "Per gli interventi di adeguamento abbiamo stanziato 150mila euro", spiega Ferrari. La Provincia sta supportando la campagna vaccinale anche con la Protezione Civile: oltre 3.700, inoltre, i volontari impegnati su tutto il territorio nel mese di aprile. La macchina per la campagna vaccinale nel Bresciano è pronta, ma si devono fare i conti con la mancanza di vaccini rispetto alle necessità. In Val Camonica si è partiti con 300 immunizzazioni al giorno a fronte di un potenziale di 2.000; all’hub di Gavardo, su 10 linee vaccinali pronte, in questa settimana se ne stanno usando tre o quattro. Col senno di poi, si è rivelata tutto sommato corretta la strategia del Regno Unito, dove si è puntato a una vaccinazione a tappeto con una sola dose. "Gli inglesi hanno scelto una strada rischiosa, ma che si è rivelata efficace", ha sottolineato il direttore generale di Ats Brescia, commentando la questione dosi vaccinali nel giorno di apertura dell’hub al Brixia Forum. Rallentano comunque la crescita dei contagi (+136 ieri nel Bresciano) e il tasso di positività sui tamponi molecolari, 14,5% nell’Ats Brescia; 11 i nuovi decessi. Nell’Asst Spedali Civili, si contano 331 pazienti ricoverati contro i 357 di venerdì, di cui 42 in terapia intensiva (satura per il 90%). Netto il calo della pressione sul Pronto Soccorso, con 12 accessi per Covid sui 122 totali al Civile, anche se il numero complessivo resta basso rispetto alla media di accessi pre-Covid giornalieri (200-250), segno che c’è ancora timore ad accedere nei luoghi di cura. Per ovviare al problema dell’allungamento dei tempi di attesa per interventi che derivano da patologie non urgenti, Fondazione Poliambulanza e Fondazione Teresa Camplani hanno siglato un accordo che consente ai pazienti dell’ospedale bresciano di sottoporsi a piccoli interventi, tra cui per le patologie benigne nella casa di cura San Clemente di Mantova. Chirurghi e ortopedici saranno i primi specialisti di Poliambulanza in trasferta.