Brescia, l'autopsia conferma i sospetti: Sana è stata uccisa

Segni di strangolamento sulla giovane italo-pachistana morta in patria dopo aver rifiutato un matrimonio combinato

Sana Cheema (Fotolive)

Sana Cheema (Fotolive)

Brescia, 9 maggio 2018 - Sana Cheema, la giovane italo-pachistana residente a Brescia morta lo scorso aprile in Pakistan in una vicenda di sospetto "delitto d'onore", secondo i risultati dell'autopsia realizzata dal Laboratorio forense del Punjab è stata strangolata.

L'autopsia, rivela il rapporto di cui l'Ansa ha ricevuto un estratto, mostra infatti che "l'osso del collo è stato rotto", indizio che orienta verso un decesso per strangolamento. La ragazza è stata uccisa in Pakistan lo scorso aprile dopo aver rifiutato, secondo i suoi amici, un matrimonio combinato deciso per lei dalla famiglia. Il padre della ragazza, Ghulam Mustafa, il fratello Adnan Mustafa e lo zio Mazhar Iqbal sono in stato di arresto da alcune settimane. La giovane era stata seppellita in tutta fretta il 18 aprile dalla famiglia, che sosteneva fosse morta in un incidente. Secondo la polizia, invece, il padre voleva imporle le nozze con un parente contro il suo volere. Da qui la decisione di ucciderla il giorno prima che tornasse in Italia, con l'aiuto del figlio e del fratello. 

Appresa la notizia, la comunità pakistana di Brescia ha espresso "rabbia e dolore e una forte condanna per questo atroce delitto". "Stiamo organizzando una manifestazione di solidarietà e ricordo per Sana Cheema - ha detto Jabran Fazal, responsabile della comunità - appena ci saranno gli aggiornamenti, saremo i primi a diffonderli, perché vogliamo verità e giustizia".