Roncadelle: coppia di cinesi si impone l'autoquarantena

In paese scoppiano le polemiche e serpegggia la preoccupazione

Il cartello

Il cartello

Roncadelle (Brescia), 12 febbraio 2020 - A Roncadelle nel Bresciano una coppia di origini cinesi il primo febbraio è rientrata da un viaggio in patria e subito dopo ha deciso di imporsi una "pausa di 14 giorni per sicurezza", ovvero una quarantena decisa in autonomia, senza avere fatto controlli e senza avere informato le autorità. Così ha apposto all’esterno dell’attività di famiglia un cartello che spiega il motivo della chiusura prolungata di due settimane, fino al 17 febbraio. Nel paese non solo si sono scatenate le polemiche, ma ha cominciato a serpeggiare la preoccupazione.

A raccontare, con un post pubblico sulla sua pagina di Facebook, è stata ieri la leghista Elisa Regosa. "Situazione che lascia qualche dubbio?! Parto con il dire che se questo fosse uno scherzo lo troverei personalmente di pessimo gusto, visto il momento delicato che stiamo attraversando – ha scritto Regosa - Non è questione d’allarmismo ma di buonsenso e sicurezza. Se così non fosse, l’atteggiamento approssimativo di questa amministrazione è davvero grave". Elisa Regosa ha raccontato che domenica, dopo numerose segnalazioni, è andata a controllare la veridicità di quanto affermato da vari cittadini. Erano le 13. "Dopo aver trovato questo biglietto fuori da un’attività di Roncadelle, ho deciso di chiamare il sindaco Spada, erano le 13.08 – ha spiegato Regosa - per sapere se e a conoscenza di questa cosa, ma ovviamente non ha risposto e ad ora non ho ricevuto una sua chiamata. Alle 13.10 ho sentito Ats. Nemmeno a loro è arrivata la segnalazione. Alle 13.15 ho avvertito il Comune di Roncadelle. Nemmeno a loro è arrivata la segnalazione. Nessuno sapeva nulla”.

Dal Comune e dal sindaco Damiano Spada è stato fatto sapere che l’amministrazione comunale, appena avuta la comunicazione, ha avvisato le autorità competenti per capire quale è il "comportamento più idoneo da adottare". Il sindaco ha anche spiegato ai cronisti che "la coppia in maniera responsabile e volontaria ha deciso di rispettare quanto indicato dal Ministero: ovvero l’adozione della permanenza volontaria, fiduciaria, a domicilio, fino al completamento dei 14 giorni successivi all’uscita dalle aree a rischio".