Riapre la strada, sospiro di sollievo per i rifugi

La prolungata chiusura della 669 ha ostacolato l’arrivo degli ospiti in montagna

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Importante novità che servirà, forse, a salvare una stagione turistica iniziata con il piede storto, dopo due inverni estremamente difficili a causa di slavine e frane e dopo i problemi dovuti al Covid, che ha fortemente limitato l’arrivo dei turisti, specie dall’estero. Oggi dalle 7 la Strada 669 riaprirà a partire dal passo di Crocedomini e fino a Malga Cadino, di modo da consentire agli allevatori, che gestiscono centinaia di vacche da latte e altri animali, di muoversi in sicurezza e a residenti e turisti di arrivare sia per visitare le malghe sia per acquistarne i prodotti. Nelle prossime settimane, ha fatto sapere la Provincia, si potrà proseguire verso la piana del Gaver a senso unico alternato. "Lunedì – ha detto l’ente – inizieranno i lavori per realizzare una pista provvisoria per il passaggio dei veicoli a senso unico alternato, mentre i lavori per la sistemazione definitiva a settembre". La zona tra Campolaro e la piana del Gaver, quasi tutta nel territorio di Breno, ha sofferto negli ultimi mesi. Non solo la pandemia ha fatto diminuire i turisti, ma ci si è messo pure il maltempo. Per due anni slavine e smottamenti hanno imposto la chiusura della strada da Campolaro in poi, rendendo difficile l’accesso alle seconde case e alle varie attività turistiche. Dieci giorni fa la strada da Bazena è stata riaperta con la possibilità di dirigersi al Passo del Maniva e da lì verso la Valtrompia o la Valsabbia ma non al Gaver. A patirne sono rifugi, ristoranti e hotel e chi abita o lavora al Gaver, che amministrativamente ricade sotto Breno e che per andare in Comune con la strada chiusa impiegano più di due ore. "La vita qui non è semplice - spiega Andy Moscardi del rifugio Passo Crocedomini -. L’interscambio con la piana del Gaver è fondamentale. Alcuni che sono sulla strada non hanno aperto". Milla Prandelli