Incidente mortale Rezzato, nessun ragazzo aveva la patente. L'amico: "Pensavo ce l'avesse"

Parla il proprietario della vettura schiantata contro un pullman. Un testimone: i ragazzi mi hanno sorpassato. il mezzo pesante non ha avuto scampo

Rezzato (Brescia) - «Non avevo nessuna ragione di sospettare che il mio amico non avesse la patente. Non era la prima volta che gli prestavo l’auto, accadeva spesso. Ed eravamo in molti in paese a farlo». Così ha raccontato il proprietario della Wolkswagen Polo sulla quale sabato sera poco prima delle 22,30 sulla tangenziale del Garda, all’altezza di Rezzato, sono morti cinque ragazzi. Stando a quanto ricostruito dal pm di turno Antonio Bassolino, che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale pluriaggravato e lesioni aggravate – al momento a carico di ignoti – al volante della macchina c’era Salah Natiq, operaio 22enne di Vestone, che non aveva mai conseguito la licenza di guida. Né l’avevano conseguita le altre vittime: gli operai Imad Natiq, 20 anni (cugino del primo) di Pertica Bassa, Dennis Guerra, 19, di Sabbio Chiese, e gli studenti Imad El Harram, 20 anni, di Preseglie, né – per ovvie ragioni anagrafiche – Irene Sala, 17 anni, di Villanuova sul Clisi. Dopo le prime incertezze, si è appunto chiarito che a guidare fosse Natiq. L’auto era del padre di un amico di Casto, che gliel’aveva affidata, a quanto pare come faceva spesso. 

«Sabato avevo mal di testa, per quello l’ho data a lui» ha dichiarato. Il giovane seguiva i cinque amici come passeggero su una seconda auto insieme ad altri quattro valsabbini. La comitiva dei dieci ragazzi dopo avere trascorso la giornata insieme a mangiare lo spiedo, tutto condito da abbondante alcol, aveva organizzato una trasferta serale in città, nel locale Narghilè a San Polo. Ma il viaggio è stato funestato da uno schianto di proporzioni inimmaginabili. Stando a quanto ricostuito, la Polo procedeva a forte velocità in direzione di Brescia quando all’altezza di Rezzato, in prossimità di una curva, ha tentato un sorpasso azzardato, e si è disintegrata contro un bus della International Tour Caldana che procedeva verso il lago di Garda, in direzione di marcia opposta. La macchina è letteralmente esplosa, e gli occupanti sbalzati a metri di distanza. Tutti morti. Ieri il magistrato e la polizia stradale per cristallizzare l’accaduto hanno raccolto nuove testimonianze, tra cui quella dell’automobilista che precedeva la Polo. «Ho visto quell’auto arrivarmi alle spalle in velocità e farmi i fari, io procedevo circa a 70 all’ora e mi ha sorpassato. Il pullman che sorpraggiungeva dall’altra corsia se l’è trovata davanti, per evitarla si è buttato tutto sulla destra, ma non ce l’ha fatta» ha riferito alla Stradale l’automobilista che sabato sera viaggiava sulla 45 bis in direzione di Brescia e poco prima delle 22,30 all’altezza di Rezzato è stato sorpassato dall’auto che si è schiantata contro un bus.