Brescia, tra i regali alla biblioteca il libro più piccolo del mondo

I lasciti di molti privati: lultimo, un volume di 1,7 per 1,1 centimetri da parte dell’ex assessore Arcai

La Biblioteca Queriniana

La Biblioteca Queriniana

Brescia, 30 agosto 2020 - Misura 1,7 centimetri per 1,1 ed è conosciuto per essere il libro più piccolo al mondo: un esemplare della Lettera a madama Cristina di Lorena 1615 di Galileo Galilei, che entrerà tra gli scaffali della Queriniana. A donarlo alla biblioteca bresciana è l’ex assessore alla Cultura (giunga Paroli) Andrea Arcai, che già nel 2016 aveva donato materiale bibliografico moderno e multimediale. Ora il Settore cultura e musei della Loggia ha predisposto l’accettazione della seconda parte della materiale donato, che comprende un Erbario bresciano dei primi anni del XX secolo proveniente dall’Istituto Agrario Pastori di Brescia, una carta geografica d’Italia del 1864, la raccolta di 75 ex-libris di pregio artistico e, appunto, l’esemplare della Lettera di Galilei, edita a Padova nel 1896. Si arricchisce, così, il patrimonio della Queriniana, che, come tutte le sedi delle biblioteche cittadine, è spesso destinataria di donazioni da parte di privati

Nel 2018, ad esempio, il Soroptimist ha donato duemila euro per acquistare libri legati a disabilità visive e superamento delle barriere linguistiche; nel 2020, la stessa cifra è stata destinata alla biblioteca per l’acquisto di duecento libri sull’universo femminile da affiancare ad iniziative contro la violenza di genere. Sempre nel 2018 sono arrivati anche duecento volumi di storia dell’arte di Paola Bonfadini. Nel 2019, sono stati donati circa duemila volumi di poesia in tutti i dialetti d’Italia, collezione unica frutto di 50 anni di raccolta da parte di Pietro Gibellini e un manoscritto di Giovanni Battista Frugoni da parte della famiglia. 

Tra le ultime donazioni, oltre a quella di Arcai che è in corso, anche cento volumi antichi di interesse storico e bibliografico da Maria Capretti. «Le proposte di donazioni sono numerose – spiega l’assessore alla Cultura e vicesindaco Laura Castelletti – c’è poi tutto un lavoro di selezione fatto dal direttore, Ennio Ferraglio, e del personale competente. Ora, con la quarantena abbiamo dovuto mettere tutto in standby». Chi frequenta le biblioteche avrà in effetti notato i cartelli affissi ai box di consegna dei libri con l’indicazione che non si accettano doni. 

«Ci sono delle regole molto precise anti-contagio – sottolinea Castelletti –. È comunque molto bello che i bresciani lascino alla nostra rete bibliotecaria opere significative: è un gesto di generosità e di senso civico, che indica anche la voglia di far crescere il patrimonio disponibile». Le biblioteche bresciane sono, del resto, molto frequentate: si viaggia sui 90mila prestiti l’anno, ma molte sono le persone che partecipano anche ai gruppi di lettura, coordinati spesso da volontari.

«La prossima grande sfida sarà la biblioteca dedicata agli adolescenti, che sarà realizzata in via Milano, nell’ambito del progetto Oltre la strada. Con la cooperativa il Calabrone, vogliamo focalizzarci sull’adolescenza, fase un po’ critica in cui si perdono un po’ di lettori. D’altra parte, la lettura è fondamentale per la formazione». Tra gli obiettivi c’è anche l’ampliamento della rete bibliotecaria che oggi comprende Brescia e Cremona. «Abbiamo iniziato a lavorare con Bergamo per il prestito interbibliotecario», spiega Castelletti. Il prossimo passaggio è includere anche Bergamo nella rete: uno step ulteriore, anche in vista del 2023 quando le due città insieme saranno Capitale della cultura.