Raid punitivo 5 anni e 4 mesi a un giovane

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Cinque anni e quattro mesi. È la condanna inflitta ieri dal gup, Elena Stefana, a un ventunenne di Rovato, a processo in abbreviato per tentato omicidio aggravato. Il giovane era accusato di avere organizzato con il fratello minorenne un raid punitivo nei confronti di due giovani di 16 e 18 anni, il primo di Provaglio d’iseo, il secondo di Marone, feriti entrambi a coltellate a Iseo. L’episodio risale alla sera del 5 giugno 2021. L’imputato e il fratello, all’epoca appena quindicenne, stando alla ricostruzione accusatoria una settimana prima dell’aggressione aveva avuto una violenta lite con le vittime, autrici di un pestaggio nei confronti del più piccolo.

I due nei giorni seguenti sarebbero tornati a cercare quei ragazzi e si sarebbero fatti giustizia a colpi di coltello. Il sedicenne ha visto la lama fermarsi a pochi centimetri dal cuore, è vivo per miracolo. L’amico invece ha riportato lesioni meno gravi. Compiuta la missione, i fratelli quella sera erano poi rincasati con l’auto del padre, tranquilli. ma nelle settimane seguenti è scattata nei loro confronti la misura cautelare in carcere. Ieri il maggiorenne è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. L’avvocato Gianfranco Abate invece ha sostenuto che non si è trattato di un tentato omicidio, ma tutt’al più di un caso di dolo eventuale. Per la difesa il giovane inoltre meritava l’esclusione dell’aggravante della premeditazione e la concessione delle attenuanti generiche: "è incensurato, ha risarcito la parte offesa e ha agito per effetto di una provocazione, giacché il fratello era stato pestato". Il gup però è stato inflessibile. Quanto al fratello, è già stato processato dal tribunale dei minori e sottoposto alla messa alla prova.