Omicidio di Sana Cheema: tutti assolti. Procura di Brescia: "Difficili nuovi sviluppi"

"Dagli atti arrivati dal Pakistan c'è una relazione della polizia pakistana francamente carente e il risultato dell'autopsia che conferma la morte violenta"

Sana Cheema, 25 anni

Sana Cheema, 25 anni

Brescia, 16 febbraio 2019 - "Senza un trattato bilaterale con il Pakistan è un pò difficile intervenire, ci proveremo". Così il procuratore capo di Brescia Carlo Nocerino interviene sull'assoluzione in Pakistan degli undici indagati per la morte di Sana Cheema, la 25enne italo pakistana uccisa in patria lo scorso aprile dopo che aveva rifiutato le nozze combinate decise per lei dalla famiglia. Tra gli indagati c'erano anche il padre e il fratello di Sana, che hanno vissuto a lungo a Brescia. La Procura bresciana aveva aperto un'inchiesta contro ignoti e senza ipotesi di reato. 

"Delle nuove indagini si potranno fare, ma il problema è capire che tipologia di indagine" spiega Nocerino. "Dagli atti arrivati dal Pakistan c'è una relazione della polizia pakistana francamente carente e il risultato dell'autopsia che conferma la morte violenta. Dovremo cercare di attivare dei canali diplomatici partendo da un dato certo: non c'è un accordo di collaborazione investigativa con il Pakistan e questo complica tutto".