Protestano gli autotrasportatori: un lungo serpentone di camion a Brescia

L'iniziativa contro il caro carburante e le altre difficoltà del settore

La protesta degli autotrasportatori a Brescia

La protesta degli autotrasportatori a Brescia

Brescia - Un lungo serpentone di una settantina di camion è arrivato a Brescia da tutta la provincia per manifestare contro le gravi difficoltà del settore. "Il caro carburante è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo", ha ricordato Giuseppina Mussetola, segretaria provinciale della Federazione degli autotrasportatori di Brescia (FAI), nell'assemblea che si è riunita al Brixia Forum.

La protesta era stata promossa da Unatras, realtà che riunisce tutte le associazioni di categoria (Associazione Artigiani, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, FAI). Era stato ventilato un vero e proprio blocco dei trasporti, scongiudato dal protocollo d'intesa siglato venerdì dopo la lunga trattativa tra la vice ministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Teresa Bellanova e le associazioni delle imprese di autotrasporto. Il protocollo mette sul piatto circa 470 milioni di euro, che si tradurranno in aiuti economici, oltre ai 0,25 centesimi di sgravi sul carburante a cui sta lavorando il Governo, ma anche un impegno a risolvere problemi storici quali la questione dei tempi di carico e scarico e le norme 'green' imposte dall'Austria che limitano la circolazione dei mezzi italiani. Nel frattempo, però, gli autotrasportatori devono fare quadrare i bilanci sin da subito: a gennaio fare un pieno di mille litri costava 1.250 euro, oggi ne costa 1.800-1.900 esente Iva. "C'è chi sta già iniziando a mettere i dipendenti in cassa integrazione", sottolinea Mussetola.