Profanano una tomba in cerca di gioielli e soldi

Montirone, la sepoltura apparteneva a un ragazzo rom morto a 28 anni

carabinieri

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Un anziano di buon mattino va al cimitero per fare visita ai suoi cari e scopre una tomba aperta e profanata. È la macabra scoperta fatta venerdì scorso alle 8 al camposanto di Montirone, dove la notte precedente qualcuno è riuscito a intrufolarsi, verosimilmente scavalcando il muro di cinta e poi ha agito indisturbato. La tomba divelta ed estratta dal muro, collocata a piano terra , apparteneneva a un 28enne rom residente con la famiglia nel campo nomadi del paese e morto nel dicembre 2010 in circostanze drammatiche e rocambolesche, finite al centro delle cronache dell’epoca. Nel medesimo frangente perse la vita pure il fratello di 31 anni, che riposa nella stessa campata del cimitero, solo un paio di piani più in alto. L’ipotesi è che le mani profanatrici cercassero ori, preziosi e banconote, per tradizione rom sepolte insieme al defunto, e che abbiano preso di mira la tomba più comoda da scardinare solo perché più a portata di mano, ma che in realtà puntassero a entrambi i fratelli. La cassa scardinata e lasciata all’aria è stata frugata, ma all’interno sono rimasti vestiti, cosmetici e persino un cellulare. Non è chiaro invece se effettivamente soldi e preziosi siano stati asportati, dal momento che fino a ieri sera i familiari del defunto non erano ancora stati rintracciati. Il 28enne e il fratello, si diceva, nel dicembre di 12 anni fa mentre fuggivano con un terzo uomo mai identificato da un posto di blocco dei carabinieri a Castegnato morirono annegati nel torrente Gandovere. Era una notte gelata. Abbandonata l’auto nelle campagne, i fratelli saltatono nel fiume gonfio d’acqua e non riemersero vivi. Furono trovati a distanza di mesi l’uno dall’altro. Molto amareggiato il sindaco Filippo Spagnoli, subito sul posto insieme ad altri esponenti della giunta la mattina della scoperta: "Non ricordiamo altri episodi simili qui a Montirone - dice il primo cittadino - ma abbiamo saputo che molti anni fa anche la tomba della nonna del 28enne era stata oggetto di profanazione". Il caso ora è nelle mani dei carabinieri della compagnia di Brescia, al lavoro in cerca di indizi e immagini delle telecamere per rintracciare gli autori de gesto. "Il colpo non risulta sia stato ripreso, all’interno del camposanto non ci sono telecamere - ha concluso Spagnoli -. Ce n’è una nel parcheggio, ma non risulta abbia inquadrato alcunché".