Parroco arrestato per abusi su un minore: primi riscontri

La perquisizione nello studio del parroco di Corna di Darfo e di Bessimo don Angelo Blanchetti ha dato risultati che confermano il racconto dal ragazzino

Con il Covid il disagio è aumentato

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Darfo, 16 giugno 2016 - Si aggrava la posizione di don Angelo Blanchetti, il parroco di Corna di Darfo e di Bessimo, accusato di violenza sessuale continuata nei confronti di un ragazzino di soli 14 anni. Anche ai carabinieri il sacerdote ha negato ogni accusa, il racconto della sua giovane vittima avrebbe trovato parecchi riscontri nella perquisizione fatta nell’abitazione del parroco al momento dell’arresto. Oltre alla coperta sulla quale nell’ufficio del parroco, secondo l’accusa, sarebbero stati consumati i rapporti, i militari all’interno di una cassaforte hanno infatti trovato diversi profilattici e oli lubrificanti, che corrispondono a quelli descritti dal ragazzino, che nello studio di don Angelo Blanchetti andava per le lezioni di catechismo.

Il parroco, che la Diocesi ha sospeso da ogni incarico e che da martedì mattina è ai domiciliari nella sua abitazione, attende che venga fissata la data per l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giovanni Pagliuca, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Nelle cinque pagine del documento c’è tutto il drammatico racconto del ragazzino, che avrebbe subìto la prima violenza nel gennaio del 2015 e l’ultima il 30 maggio scorso. Quasi due anni da incubo, tenuti nascosti dopo il minaccioso avvertimento del prete: «Se racconti quello che succede tra noi andrai all’inferno». Solo sabato scorso la presunta vittima degli abusi ha deciso di raccontare tutto, pressato dalle domande del pastore della Chiesa Evangelica Apostolica di Milano che il quattordicenne frequentava con la famiglia. Qualche segnale, però, il ragazzino aveva già provato a mandarlo: «Da don Angelo non voglio più andare», avrebbe detto ai familiari, che hanno pensato più ad un capriccio che ad un drammatico segreto.

Le indagini, comunque, non sarebbero concluse. Tra investigatori e inquirenti c’è infatti chi crede che nei prossimi giorni altri giovanissimi potrebbero farsi avanti e raccontare altri inconfessabili segreti. Tra i parrocchiani di Darfo, però, sono tanti quelli che non credono che il sacerdote possa essersi macchiato di un simile reato: «Non può essere vero», è il commento che più si sente per le vie del centro camuno. Don Angelo Bianchetti, che ieri ha compiuto 55 anni, è chiuso in casa con l’anziana madre. «È davvero a terra per ciò che sta succedendo al figlio – racconta chi l’ha vista – Si augura che tutto ciò non sia vero».