Gardone Val Trompia, pranzo 'clandestino' con specie protette in Comunità montana

Nella sede dell’ente 25 tra dipendenti e dirigenti sorpresi a pasteggiare con animali cacciati illegalmente

A intervenire nella sede dell’ente sono stati i carabinieri forestali

A intervenire nella sede dell’ente sono stati i carabinieri forestali

Gardone (Brescia) -  Terremoto in Valtrompia, a Gardone, dove diversi dipendenti della locale Comunità Montana venerdì sono stati colti in flagrante dai carabinieri forestali mentre svolgevano un pranzo di gruppo all’interno delle sale dell’ente. Non solo. Tra le pietanze servite c’erano pure uccellini illegalmente cacciati appartenenti ad alcune specie tutelate. Tutti i piatti sono stati cucinati da privati, nelle loro case, e portati alla Comunità Montana. A qualcuno, probabilmente non è sfuggito l’andirivieni di persone con pietanze dal profumo inconfondibile. Per questo motivo potrebbero essere state informate tempestivamente le forze dell’ordine. Oppure qualcun altro a conoscenza del pranzo le ha informate per tempo.

I protagonisti sono circa 25 dipendenti della Comunità Montana di Valle Trompia, che hanno organizzato il banchetto non solo in un momento di pandemia mondiale in cui gli assembramenti sono vietati, ma con in carta specie tutelate. Secondo alcune fonti sarebbero state fornite da persone presenti al pranzo. È da stabilire se fossero titolari di licenza di caccia oppure se gli esemplari siano stati comprati al mercato nero. Quello che è certo è che sono frutto di bracconaggio e non di una attività legale per cui ogni anno i cacciatori bresciani pagano il dovuto agli enti preposti.

La notizia in Valle Trompia si è diffusa sabato mattina, anche se molti hanno creduto si trattasse di uno scherzo, anche perché la Comunità Montana si è spesso fatta promotrice di iniziative per promuovere la legalità e i corretti comportamenti. "Lunedì incontrerò due dei dirigenti coinvolti – spiega il presidente della comunità montana Massimo Ottelli – sono dispiaciuto e rammaricato, e pronto a prendere provvedimenti e a far costituire l’ente come parte civile".

La Lega, da sempre vicina ai cacciatori, è stata particolarmente dura e ha chiesto spiegazioni: "È stato procurato un danno d’immagine incredibile alla Val Trompia e soprattutto all’ente Comunità Montana. I valtrumplini esigono risposte, meritano rispetto e serve voltare pagina prima possibile – dicono il senatore Stefano Borghesi e l’onorevole Matteo Micheli -. Oltre venti dipendenti e dirigenti che in piena pandemia festeggiano in una sede istituzionale con cibo proibito è da film commedia degli anni ‘80. Non c’è stato alcun rispetto nemmeno nei confronti dei ristoratori in gravi difficoltà per le chiusure obbligate. Bisogna capire se figure apicali dell’Ente sono state tra gli organizzatori e se corrisponde al vero che siano circolate addirittura delle email di invito al pranzo. Adesso ci aspettiamo che il presidente Ottelli dichiari la propria estraneità e condanni con forza l’accaduto". Sono state comprensibilmente durissime pure le reazioni delle associazioni ambientaliste tra cui Lac ed Enpa.