Covid, il medico della cura al plasma: "Il fattore umano è una terapia irrinunciabile"

Il racconro del dottor Giuseppe De Donno, direttore di pneumologia e terapia intensiva dell'ospedale Carlo Poma di Mantova

L'incontro col professor De Donno

L'incontro col professor De Donno

Mantova, 8 agosto 2020 - Il dottor Giuseppe De Donno, direttore di pneumologia e terapia intensiva dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, ha saputo raccontare, con parole dirette e cariche di emozioni, il lato umano della battaglia che si sta ancora combattendo con il Covid.

Il medico virgiliano, balzato al centro delle cronache nazionali per aver presentato e sperimentato la terapia al plasma iperimmune nella cura al coronavirus, ha trasmesso ai presenti, che lo hanno seguito con grande attenzione, questi ultimi, intensissimi mesi: “Improvvisamente ci siamo trovati in prima linea impegnati in una guerra, ci siamo trovati a far fronte ad uno tsunami – è stata la premessa del dottor De Donno all’incontro di Calcinato che è stato organizzato dall’associazione bresciana “Boom” – Non è stato facile organizzarci, ma dobbiamo riuscire ad utilizzare tutto quello che è accaduto come bagaglio di esperienza e di preparazione tecnico-scientifica. Questi mesi ci hanno messo a dura prova (e non sono ancora finiti, visto che dobbiamo mantenere le necessarie cautele), ma ci hanno fatto anche capire il valore fondamentale di un elemento che va al di là della scienza. E’ l’aspetto umano, che costituisce un fondamento irrinunciabile e noi abbiamo potuto ben capirlo in questo frangente che ci ha indicato come l’unica strada per andare avanti sia la solidarietà e la coesione. Dobbiamo riconoscerci nei nostri ospedali e fare gioco di squadra. Questo può aiutarci ad affrontare grandi difficoltà come la pandemia che hanno coinvolto pienamente medici e sanitari sia come tecnici che come esseri umani. Sono stati giorni molto faticosi, ma il solo vedere i progressi di un paziente trasmette una gioia incredibile, così come, purtroppo, vedere un proprio paziente che non ce la fa è un dolore difficile da spiegare. In ogni caso – è stata la conclusione di De Donno – dobbiamo imparare da questa esperienza a fuggire l’individualismo e a ragionare in termini di solidarietà e di socializzazione. Questa è la strada per tornare a guardare avanti con fiducia e serenità”.