Più bande specializzate A Iseo un copione rodato

L’imprenditore e la moglie aggrediti in casa per accedere alla cassaforte l’ultimo di una serie di episodi nel Bresciano con dinamiche fotocopia

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di Beatrice Raspa

È caccia ai rapinatori che l’altra sera a Iseo hanno messo a segno l’ultima rapina violenta ai danni di un noto imprenditore, Roberto Botti, amministratore delegato di un’azienda elettrica di Cortefranca, la Simes. Il sospetto ormai da parte di chi indaga è quasi certezza: alle spalle dei raid nelle abitazioni, che nelle ultime settimane hanno fatto registrare una preoccupante recrudescenza dopo un periodo di relativa calma (sul quale avevano giocato un ruolo anche le restrizioni anti-Covid), potrebbe esserci più di una gang specializzata.

Giovani dell’Est - ma non solo - che si muovono da una provincia all’altra in velocità, con l’unica missione di razziare ville. L’attenzione da parte dei carabinieri è massima, i controlli sul territorio sempre più serrati. Mercoledì alle 20 l’imprenditore 59enne è rincasato in auto ed è stato aggredito da tre o quattro banditi a volto coperto e armati di pistola che lo aspettavano al buio, in giardino.

I malviventi lo hanno malmenato e colpito alla testa con il calcio della pistola, poi si sono fatti consegnare le chiavi dell’abitazione e all’interno hanno trovato la moglie, 58 anni, strattonata e minacciata per ottenere l’accesso alla cassaforte. La banda è fuggita a piedi con un ingente bottino, circa 20mila euro in contanti, un orologio Rolex e una decina di gioielli con diamanti. I colpi nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti con dinamiche a volte fotocopia.

A metà dicembre a finire nel mirino era stato il patron della Gefran di Provaglio d’Iseo Ennio Franceschetti aggredito nella sua villa di Iseo dove si trovava con il nipote 24enne e la badante. Quattro finti poliziotti gli hanno rubato contanti, un Rolex e oggetti di valore. La sera precedente sempre quattro uomini avevano cercato di assaltare una villa a Paratico, ma tentando di fare irruzione da una finestra del secondo piano uno dei banditi era precipitato, e la gang aveva mollato il colpo. E ancora, pochi giorni prima un’altra rapina da brivido era stata messa a segno con successo a Calvisano. Un commando armato aveva sequestrato un imprenditore e la moglie sorprendendoli appena rientrati a casa, e trafugando un generoso bottino.

La gang era fuggita sulla Bmw della vittima visto che un complice, che attendeva gli altri all’esterno su un’Audi, mentre aspettava era finito contro un muro. E ancora, a Cortefranca a metà settembre una coppia di medici era stata immobilizzata e picchiata nella propria abitazione per tre ore.