Pinacoteca di Brescia, il ritorno dei mecenati

Privati, aziende e associazioni hanno finanziato molti dei restauri

Una delle opere restaurate

Una delle opere restaurate

Brescia, 10 marzo 2018 - La pinacoteca si fa bella con il contributo dei mecenati. Sono state diciotto le opere restaurate grazie alle donazioni fatte, soprattutto con Art Bonus, da privati per dipinti e sculture che, da sabato prossimo, si potranno ammirare nella Pinacoteca Tosio Martinengo (in 24 ore sono già arrivate 1.500 prenotazioni). "Doni magnifici in termini di passione civica – sottolinea il direttore di Fondazione Brescia Musei, Luigi Di Corato – che hanno permesso di dare nuova forma a oggetti più o meno noti, rivelandone la bellezza". Un lavoro di squadra, come hanno ricordato il presidente della Fondazione Massimo Minimi e il vicesindaco Laura Castelletti, che ha visto collaborare la Fondazione con la Sovritendenza, i restauratori e i mecenati. Come ha illustrato Roberta D’Adda, conservatore della Fondazione, sono state tre le opere restaurate grazie ad Almag, azienda della famiglia Gnutti, tra cui “I Calzolai” di Giacomo Ceruti. Sempre di Ceruti, l’intervento su “La scuola di ragazze” è stata offerta dal restauratore Casella.

Da Soroptimist International Italia è arrivato il supporto per “l’Annunciazione” del Moretto, Co.Pe. Srl ha offerto il restauro di un’opera di Francesco Londonio, mentre grazie al Consiglio notarile di Brescia si è lavorato sulla Soasa lignea policroma e dorata contenente una pala d’altare di Moretto. Il Gruppo Grazioli ha consentito di riportare all’originaria bellezza il Cristo portacroce di Andrea Solario.

C’è anche chi ha voluto ricordare una persona cara con un gesto simbolico. Il corteggio della regina di Saba di Pietro Marone è stato restaurato in ricordo di Sandro e Gabre Calvesi, così come il Bambino dormiente di Andrea Appiani è in memoria di Gian Maria Bersi da parte di moglie e figli. Particolare la storia dei mecenati (rimasti anonimi) che hanno deciso di sostenere il dipinto di Angelica Kauffman, riconoscendo nella pittrice una rappresentante degli ideali europei. Grazie agli ex dirigenti del gruppo Banca Lombarda e piemontese si è potuti rispolverare e rimettere in sesto (riattaccando le dita) il gruppo statuario del Laocoonte, il primo ad arrivare in Pinacoteca già a luglio scorso.

Altri interventi sono stati fatti tramite la raccolta fondi ‘Mimmo Paladino-Ouverture’, Camera di Commercio, Ubi Banca, associazione Amici dei Musei. Ora il sogno è riuscire a restaurare l’opera di Giuseppe Tortelli: il costo è di 50.490 euro, finanziabili grazie ad Art Bonus. .