Ragazzino chiede il battesimo, il parroco lo violenta

Al prete i carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare. Adesso è ai domiciliari nella parrocchia in cui era arrivato nel 2007

Carabinieri

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Brescia, 15 giugno 2016 - «Se racconti quello che è successo andrai all’inferno». Così don Angelo Blanchetti, 55 anni, parroco di Corna di Darfo e di Bessimo in provincia di Brescia, avrebbe detto a un ragazzino di quattordici anni al termine di ogni rapporto sessuale completo consumato con lui. Le attenzioni del don sarebbero iniziate due anni fa e i rapporti si sarebbero avvenuti tra il cucinino e lo studio dell’abitazione del parroco, su una coperta che il sacerdote gettava per terra e che ora è stata sequestrata. A don Blanchetti ieri mattina i carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare. Adesso è ai domiciliari nella parrocchia in cui era arrivato nel 2007, dopo essere stato viceparroco ad Artogne dal 1987 al 1997 e parroco in una frazione del comune di Pian Camuno, in bassa Val Camonica, dal 1997 al 2007.

Violenza sessuale continuata, il reato contestato dalla procura di Brescia al sacerdote nato a Breno nel 1961 che la Diocesi ieri mattina, una volta appresa la notizia dell’arresto, ha deciso di sospendere affidando le sue parrocchie a un amministratore. Il parroco avrebbe approfittato dell’adolescente di origine straniera durante il percorso di catechesi che il quattordicenne stava affrontando per poter ricevere il battesimo. Per due anni il ragazzino non ha raccontato nulla di ciò che accadeva nell’abitazione di don Angelo, poi sabato non è più riuscito a mantenere quel pesante segreto e si è confidato con il pastore della chiesa evangelica apostolica di Milano che il giovane frequenta con la famiglia. Il pastore dopo averlo ascoltato gli ha detto di denunciare tutto ai carabinieri. Ieri mattina i militari sono arrivati nell’abitazione di don Blanchetti e lì oltre alla coperta hanno trovato chiusi dentro una cassaforte anche diversi preservativi e lubrificanti. Gli stessi che il ragazzino aveva raccontato di avere visto nella casa di don Angelo. Al sacerdote è inoltre stato sequestrato il computer per verificare la presenza o meno di immagini pedopornografiche. Nei prossimi giorni don Blanchetti sarà ascoltato dal gip Giovanni Pagliuca. «Il mio cliente è molto provato – dice Benedetto Maria Bonomo, il legale del sacerdote – Stiamo valutando le carte per poter chiarire tutti gli elementi». L’indagine potrebbe non essere conclusa. La procura cercherà di capire se anche altri ragazzini possano essere stati vittime di abusi. Fuori dalla parrocchia dove il sacerdote è ai domiciliari alcune mamme del paese gli hanno espresso solidarietà: «Sono tutte calunnie, don Angelo è sempre stato buono e qualcuno può averne approfittato».