Volontari uccisi in Bosnia, ergastolo per il comandante Paraga

Il comandante paramilitare bosniaco ha dato l'ordine di eseguire la strage di Gornji Vakuf, del 1993, quando vennero uccisi tre volontari italiani

Una foto combinata che ritrae Fabio Moreni e Guido Puletti

Una foto combinata che ritrae Fabio Moreni e Guido Puletti

Brescia, 2 febbraio 2017 -  È stato condannato all'ergastolo davanti al gip del tribunale di Brescia Carlo Bianchetti Hanefija Prjic, detto Paraga. Il gip ha accolto la richiesta di fine pena mai avanzata del pm Silvia Bonardi. Si tratta del comandante paramilitare bosniaco che ha dato l'ordine di eseguire la strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, quando vennero uccisi tre volontari italiani: Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti che facevano parte di un convoglio umanitario insieme a Agostino Zanotti e Cristian Penocchio che riuscirono a scappare nei boschi e quindi evitare la morte. Paraga, che per il triplice omicidio ha già scontato in patria 12 anni di carcere, aveva rigettato ogni accusa: "Non sono stato io ad ordinare il triplice delitto. Ho le carte che lo dimostrano".

"Paraga è innocente, abbiamo dato i nomi di chi ha sparato - ha detto il legale Almin Dautbegovic che con la collega italiana Chantal Frigerio ha difeso Paraga - Faremo appello contro questa sentenza". Hanefija Prjic, in carcere al Canton Mombello di  Brescia da un anno, era presente in aula alla lettura del dispositivo, ma non ha avuto alcuna reazione e ed è stato portato via subito dopo la sentenza. Il 53enne ex ufficiale dell'Armija bosniaca era già stato condannato in Bosnia nel 2001 a diciotto anni, pena poi ridotta in via definitiva a 15 anni, dal Tribunale di Travnik. Dal 2014 era tornato in libertà, ma su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale firmato nel 2000 dal Gip di Brescia su richiesta della Procura di Brescia. Nell'ottobre del 2015 era stato arrestato a Dortmund in Germania e nel febbraio di un anno fa estradato in Italia. 

"Questo processo non ha portato alla verità - ha commentato a caldo Sergio Lana, padre di uno dei tre volontari uccisi -. Ho ancora molti dubbi in merito a quella missione umanitaria. Mio figlio era partito convinto di portare aiuti, ma forse c'era altro sotto che ancora non è emerso". Sia il padre che la madre di Sergio erano presenti oggi alla lettura della sentenza. Presente alla lettura della sentenza anche Agostino Zanotti che faceva parte del convoglio umanitario, ed era sopravvissuto alla strage insieme a Christian Penocchio. "L'uomo di allora meritava la sentenza di oggi - ha detto - Una sentenza in nome del popolo italiano perché noi eravamo andati in Bosnia per il popolo italiano".