Mamma Vanna, la forza della vita: "Ho pregato. E il Papa mi ha scelta"

Gioia per la santificazione di Paolo VI: "Salvò la piccola Amanda"

Vanna Pironato con la figlia Amanda

Vanna Pironato con la figlia Amanda

Brescia, 24 dicembre 2017 - «Papa Paolo VI ha scelto me per una cosa grande. Non so per quale ragione, ma ha scelto proprio me». È sorpresa, dolcemente stupita, felice. Soprattutto immensamente felice. La strada che conduce Paolo VI alla santità passa attraverso questa giovane donna di Villa Bartolomea, centro con meno di 6mila abitanti nella Bassa Veronese. La preghiera di Vanna Pironato offerta al papa di Concesio, all’arcivescovo di Milano, nel Santuario delle Grazie, a Brescia.

La bambina che porta in grembo viene alla luce dopo essere rimasta per tre mesi completamente privata del liquido amniotico a causa della rottura della placenta. Assolutamente inspiegabile per la scienza. Il miracolo che la Chiesa ha riconosciuto a Montini, quello che lo porterà sugli altari. Un miracolo che si chiama Amanda e che domani compirà tre anni. «Devo capire perché papa Montini ha scelto me, proprio me. Io ho fatto una cosa contro tutto e contro tutti - spiega Vanna - e sono stata premiata nel migliore dei modi. Mi devo rendere conto del motivo per cui sono stata scelta io». Perché è una persona buona, verrebbe da dirle, e merita la gioia che sta vivendo. Era pronta a questa notizia? «Ero preparata. Erano due anni che me l’aspettavo, da quando era iniziato il processo per la canonizzazione. Mi ha lasciato un po’ perplessa il fatto che sia uscita adesso, che si sia scoperchiato il vaso di Pandora prima dell’annuncio ufficiale di papa Francesco. Con mio marito abbiamo promesso che per il momento aspettiamo e che parleremo quando ci sarà l’ufficialità. Sarà una cosa mondiale».

Non vorrebbe aggiungere di più, per la promessa condivisa con il marito e anche perché è fuori con le amiche. Ultima, inevitabile domanda a mamma Vanna: come sta Amanda? «Amanda sta bene. Le terrò i giornali per quando sarà più grande e saprà leggere». È il 2014. Vanna da tre anni è mamma di Riccardo e attende il secondo bambino. Dopo tredici settimane e tre giorni dall’inizio della gravidanza si verifica la rottura della placenta. Vanna viene ricoverata una prima volta all’ospedale di Legnago. Cerca una strada, anche in altri ospedali. L’unica possibile parrebbe essere quella delle amnioinfusioni. L’inizio sembra promettente, ma quando una non va a buon fine i medici decidono di sospenderle. Come una condanna. Il feto, non più alimentato dal liquido amniotico, non può sopravvivere. Si deve interrompere la gravidanza. Vanna non si arrende. Accetta il consiglio di un’amica. È a Brescia. Alle Grazie prega davanti a una reliquia di Paolo VI: la maglietta macchiata dal sangue del pontefice nell’attentato di Manila nel 1970, quando venne colpito da pugnale del pittore fanatico Benjamin Mendoza. La bambina viene alla luce il giorno di Natale, dopo ventisei settimanane e quattro giorni di gestazione: 865 grammi di vita e di speranza. Vive. E il suo viaggio nella vita prosegue. Si chiama Amanda, colei che deve essere amata.