Uccisa con 30 coltellate a Palazzolo sull'Oglio: caccia aperta al marito tunisino

Poche ore prima che la moglie fosse trovata morta l'uomo aveva disposto l'affidamento dei figli. Poi è svanito nel nulla di Milla Prandelli

Palazzolo, nel riquadro il tunisino Chaanbi Mootaz

Palazzolo, nel riquadro il tunisino Chaanbi Mootaz

Palazzolo sull'Oglio (Brescia), 24 settembre 2014 - Il sospettato numero uno è il marito, un uomo tunisino di 33 anni: Chaanbi Mootaz, sparito nel pomeriggio di lunedì, poche ore prima del ritrovamento del corpo di Daniela Bani, 30 anni, trucidata con almeno venti colpi di coltello nel letto di casa, in via Mologno a Palazzolo sull’Oglio, nel bresciano. La giovane donna, madre di due figli piccoli, era stesa in un lago di sangue. Il coltello usato per ucciderla era in terra, poco distante da lei. Il quadro dei fatti, al vaglio dell’Arma dei carabinieri, è ancora tutto da chiarire. L’allarme ai numeri di emergenza è stato dato lunedì poco dopo le 21, dal padrone di casa, allertato dai famigliari della signora, che non avevano notizie di lei da ore. 

Secondo la prima ricostruzione dei fatti pare che sia morta nella tarda mattinata. Il dato certo è che suo marito nel primo pomeriggio ha affidato i bambini di 5 e 7 anni a un amico italiano, chiedendo di portarli dai genitori della moglie dopo le 19. Da quel momento in poi sono tutte supposizioni. L’uomo potrebbe aver preso un aereo, probabilmente da uno degli aeroporti di Milano, e di lì potrebbe essersi diretto in patria. Sembra che avesse acquistato il biglietto in anticipo. Dato, questo, che farebbe ipotizzare la premeditazione, nel caso in cui si dimostrasse che lui è il colpevole. Il riserbo, ieri, è stato totale. Poche le informazioni rilasciate in via ufficiale e nessuna è stata la conferma in merito ad eventuali fascicoli aperti nei confronti dell’uomo, rimesso in libertà da poco dopo avere trascorso un periodo agli arresti domiciliari per reati legati agli stupefacenti. Secondo alcune indiscrezioni la coppia avrebbe litigato più volte nel passato. «Era una brava ragazza – hanno raccontato le vicine – una sposa devota che aveva tenuto il marito in casa nonostante avesse commesso degli errori. Amava molto i suoi bambini». Daniela Bani ha lavorato saltuariamente come donna delle pulizie. Il marito aveva avuto un impiego come giardiniere. «Qualche volte litigavano – ha raccontato la dirimpettaia – ma a quale coppia non capita? Lui ha fatto i suoi errori ma con noi era sempre gentile». Spetterà ora agli investigatori e alla Magistratura dare una risposta ai famigliari, che ieri sono arrivati nello stabile di via Mologno con i bimbi della coppia. Il fratello di Daniela, difatti, abita nello stesso stabile.