Brescia, pakistana morta a 25 anni. La comunità ora parla di delitto: "Atroce"

La Procura di Brescia attende notizie su quanto accaduto a Sana Cheema

Alcuni giovani che hanno mostrato cartelli contro ogni pregiudizio

Alcuni giovani che hanno mostrato cartelli contro ogni pregiudizio

Brescia, 24 aprile 2018 -Domenica erano scesi in piazza a Brescia all’ombra della Loggia per chiedere verità e giustizia alle autorità locali e per prendere la distanza dai femminicidi. Anche ieri, appresa la notizia degli sviluppi investigativi sulla vicenda della venticinquenne, la comunità pakistana di Brescia si è schierata a fianco della ragazza: «Sana Cheema era una di noi e non possiamo dimenticarla, confermiamo la nostra ferma condanna per questo atroce delitto», ha scritto su Facebook il portavoce, Jabran Fazal. Anche il segretario nazionale dei pakistani in Italia Raza Asif ha affidato ai social network la posizione ufficiale dei 140mila connazionali.

«Sana era la nostra figlia, integrata e emancipata, una brava lavoratrice. Un esempio per le giovani generazioni. A tutti noi dispiace tantissimo per lei. Condanniamo la violenza sulle donne di qualsiasi natura perché la donna è fonte della vita e senza noi non esistiamo».