"Pagato il prezzo più alto. Ma il ruolo non è cambiato"

Il grido d’allarme del mondo della cultura durante il lockdown è un ricordo ancora recente. Cinema e teatri chiusi erano solo quello che si vedeva. Nascosto, nel silenzio, c’era un intero settore quasi paralizzato, che nella maggior parte dei casi non poteva contare neppure su ammortizzatori sociali e bonus. "La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonista – dichiara Ermete Realacci (nella foto), presidente della Fondazione Symbola – del nuovo ‘Bauhaus’, fortemente voluto dalla Commissione Europea che nasce per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next Generation EU". F.P.