Brescia, notte di lavoro sui binari: operaio falciato dal regionale

Il tecnico di 35 anni era a fine turno

I rilievi sul luogo in cui l’uomo ha perso la vita (Fotolive)

I rilievi sul luogo in cui l’uomo ha perso la vita (Fotolive)

Brescia, 24 novebre 2018 - È morto sui binari, falciato da un treno in corsa verso Milano. Nicola Di Sanzo, trentacinque anni, di Rotonda in provincia di Potenza, marito e padre di un bimbo di due anni, all’alba di ieri ha perso la vita così, un attimo prima di smontare dal turno notturno dei lavori di manutenzione della linea ferroviaria.

L’incidente è avvenuto alle cinque alle porte di Brescia, sul confine con Roncadelle. Impiegato in una ditta incaricata da Rfi (Rete ferroviaria italiana) per sistemare la linea ordinaria, Di Sanzo era su un convoglio di carrelli attrezzati. All’improvviso, all’altezza di via Violino di Sotto, in città, è finito sotto il Regionale per Sesto San Giovanni, il primo treno del mattino partito da Brescia alle 4,45, che in quel tratto rettilineo arriva a una velocità di 140 chilometri orari. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica della tragedia.

Il pm della Procura di Brescia Teodoro Catananti ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. E lo ha fatto anche Rfi. La Polfer non ha ancora ascoltato gli altri lavoratori. Hanno sentito solo il conducente del convoglio di carrelli che, però, ha riferito di non aver visto nulla perché manovrava girato di spalle. L’ipotesi più plausibile, dicono gli investigatori, è che il trentacinquenne sia sceso sui binari sbagliando lato e non accorgendosi del treno in arrivo. Oppure che sia caduto. «Non si può e non si deve morire sul lavoro – il dolore e il cordoglio del governatore della Lombardia, Attilio Fontana –. Regione coordina il tavolo tra ministeri della Salute e del Lavoro, Ispettorato del Lavoro e Inail che ha messo a punto una bozza di accordo per individuare strumenti di prevenzione per garantire ulteriori tutele ai lavoratori. Per realizzarle, tuttavia, è necessario l’intervento del ministero dell’Economia che consenta un utilizzo più agile dei proventi delle sanzioni evitando di sottoporli ai vincoli di bilancio. Il ministro Tria intervenga».

I sindacati, intanto, sono in allarme «per il progressivo deterioramento delle condizioni di tutela dei lavoratori del settore ferroviario in relazione alle incontrollate politiche di appalto di Rfi – fanno sapere da Usb Trasporti dopo un recente incontro con vertici del dicastero guidato da Danilo Toninelli –. Un quadro fatto di deregolamentazione strisciante, con l’occhio manageriale puntato solo sulla consuntivazione dei contratti d’appalto con i privati in uno scenario di supersfruttamento delle scarsissime maestranze» .