Brescia, 28 settembre 2021 - Oggi le due sorelle Zani e Mirto Milani incontreranno in carcere il gip, Alessandra Sabatucci, che ha firmato le misure cautelari. Alle 9,30 il giudice vedrà Silvia e Paola, da venerdì mattina in cella insieme a Verziano. Un’ora dopo si sposterà dal fidanzato della prima, amante della seconda, detenuto a Canton Mombello. L’interogatorio di garanzia sarà per i tre l’occasione per provare a controbattere ai ‘gravi indizi di colpevolezza’ riconosciuti fondati. "Alla luce del vestiario della Ziliani e delle condizioni di conservazione del cadavere – si legge nelle 38 pagine di ordinanza – si ritiene che la morte sia occorsa la notte tra il 7 e l’8 maggio e che il corpo sia stato lungamente occultato in luogo che ne ha permesso una discreta conservazione per l’ampio lasso temporale di tre mesi. Ciò avvalora la conclusione che Ziliani abbia trovato la morte all’interno delle pareti domestiche per mano dei tre soggetti ivi presenti la sera dei fatti e che gli accadimenti successivi altro non siano che un tentativo di depistaggio posto in essere dagli autori del reato".
La consulenza medico legale (ancora in corso) ha isolato nel corpo consistenti tracce di bromazepan, composto ansiolitico-ipnotico che si ritiene somministrato in modalità da accertare alla vittima, poi eliminata con facilità, forse soffocata. Il trio nelle settimane seguenti avrebbe cercato di far sparire le tracce resettando i telefonini usati all’epoca dell’omicidio e disseminando qua e là abiti della donna (il 23 maggio la scarpa destra Salamon nel Fiumeclo, il 25 maggio la scarpa sinistra nell’Oglio, il 10 giugno i jeans rivoltati e strappati nel Fiumeclo). Le indagini continuano. Anche alla ricerca di eventuali complicità.