Giallo di Marcheno: Bozzoli, strane pulizie in fonderia

Brescia, il titolare scompare e arriva l’ordine: "Lavate a fondo gli spogliatoi". Per la Procura i detersivi possono aver cancellato tracce importanti

Continuano le indagini degli inquirenti

Continuano le indagini degli inquirenti

Brescia, 27 aprile 2018 - Dopo la testimonianza della ex fidanzata di Giacomo Bozzoli, uno dei quattro indagati per la scomparsa dello zio Mario, e il mistero della felpa e del divano che sarebbero stati fatti sparire (l’indumento sarebbe poi riapparso un anno dopo in un luogo diverso rispetto a quello dove era stato visto l’ultima volta) dall’azienda di Marcheno teatro del giallo, un altro elemento ha attirato l’attenzione della Procura generale, che nelle scorse settimane ha deciso di avocare a sé sia l’indagine per l’omicidio di Mario Bozzoli (e la distruzione del cadavere), sia quella per la morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio dell’azienda svanito nel nulla una settimana dopo il suo titolare e ritrovato morto alcuni giorni dopo in Valcamonica, avvelenato con il cianuro. Il giorno dopo la scomparsa di Mario Bozzoli alle donne delle pulizie che tutti i giorni arrivano in azienda sarebbe stato chiesto di pulire a fondo le aree del sito produttivo, con particolare attenzione agli spogliatoi. "L’utilizzo di prodotti industriali per le pulizie potrebbe aver cancellato tracce importanti – osservano dalla Procura di Brescia – La scomparsa di Mario Bozzoli sarebbe infatti avvenuto proprio tra il capannone dove si svolgeva l’attività produttiva e gli spogliatoi. Una risposta avrebbe potuto arrivare da lì».

Altre risposte gli inquirenti le stanno cercando attraverso le operazioni economico-finanziarie eseguite a ridosso della scomparsa dell’imprenditore. In quelle operazioni sarebbe infatti il movente dell’omicidio. Qualche elemento in più potrebbe arrivare da ciò che la guardia di finanza e i carabinieri hanno trovato e sequestrato all’interno della nuova azienda che Adelio Bozzoli, il padre di Giacomo e Alex (due degli indagati) e fratello di Mario ha aperto a Bedizzole nei mesi successivi alla scomparsa. Un nuovo punto sulle indagini sarà fatto questa mattina negli uffici al settimo piano del palazzo di Giustizia, dove i carabinieri impegnati nelle indagini e le fiamme gialle ragguaglieranno il procuratore generale Dell’Osso e i sostituti Martani e Bonfigli sulle novità emerse dai documenti sequestrati. Sarà una mattinata intesa: in Procura generale saliranno infatti i tre consulenti, tra questi anche l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, oltre a un medico legale e a un archeologo forense, che anticiperanno al procuratore generale le loro relazioni, dalle quali dovrebbe emergere la conferma che il forno della fonderia non è stato il «palcoscenico» della scomparsa di Mario Bozzoli.