Omicidio Marilia, l'amante killer nega furbate: "Voglio risarcire"

Dopo le accuse della madre della vittima

Grigoletto e Marilia

Grigoletto e Marilia

Brescia, 22 febbraio 2019 - La mamma di Marilia Rodrigues Martins ha trascinato Claudio Grigoletto in tribunale perché sostiene che l’assassino di sua figlia, mentre era in carcere, abbia ceduto l’abitazione di proprietà alle sue bimbe per non pagarle la provvisionale: 150mila euro per lei, altri 150mila per l’ex marito. Ma l’ex pilota d’aerei, che sta scontando 30 anni a Bollate, nega. E tramite l’avvocato Luca Ricci fa sapere di aver ceduto l’immobile solo per sfuggire alla morsa di un debito e di un decreto ingiuntivo che avrebbe tolto un tetto alle bambine, all’epoca di sei mesi e un anno e mezzo. Il bene conteso, al centro di una causa civile in attesa del secondo grado, è la villetta di Adro dove Grigoletto aveva vissuto con moglie e figlie prima dell’omicidio, e di cui era proprietario per metà. «La compravendita è stata condotta alla luce del sole con una procura notarile rilasciata dietro autorizzazione del pm, con ricorso al giudice tutelare nell’interesse delle minori, con autorizzazione del medesimo giudice e visto del procuratore», sottolinea Ricci.

Grigoletto e l’allora moglie l’8 marzo 2013 avevano comprato casa per 91.200 euro versandone 17.200 e impegnandosi a saldare il resto entro la fine dell’anno. Il 29 agosto 2013 però il titolare della LK Aviation ha strangolato la segretaria e amante incinta di 4 mesi e dopo nemmeno una settimana ha confessato. Preoccupato, il venditore dell’immobile ha ottenuto un decreto ingiuntivo per rientrare dal debito prima della scadenza. «Poiché Grigoletto - è la versine della difesa - non era in grado di far fronte all’obbligazione, il padre al solo scopo di assicurare alle nipotine la possibilità di restare nella casa e provvedere per il loro futuro in un così tragico frangente ha versato la somma residua». E ancora «Tutto dietro autorizzazione del giudice tutelare e con la nomina di un commercialista quale curatore speciale per le minori». Natalia Silva, che vorrebbe far annullare quell’atto datato 31 dicembre 2013, dice di non aver mai visto un euro dall’ex pilota. Ma lui ribatte: «Sto accantonando dallo stipendio di detenuto una somma per le parti civili, ma non sono ancora stato in grado di trasmetterla: l’Iban indicato il 28 gennaio 2019 è di un conto estero. E il bonifico non è consentito».