Omicidio Bailo, i Ris confermano: "Manuela sgozzata"

Depositata in Procura la relazione sui reperti. Indagini ormai verso la chiusura

Manuela Bailo

Manuela Bailo

Brescia, 2 marzo 2019 - L'inchiesta sull’omicidio Bailo si avvia a conclusione. Anche l’ultimo tassello per la chiusura del cerchio e la notifica del 415 bis è arrivato: il Ris di Parma ha depositato in Procura la relazione sui reperti finiti sotto la lente degli esperti della Scientifica. E gli accertamenti confermerebbero l’ipotesi accusatoria: la notte del 29 luglio scorso Manuela è stata sgozzata. Non è morta per un incidente, la caduta dalle scale durante una lite come ha sempre sostenuto l’amante, l’ex sindacalista Uil Fabrizio Pasini, in carcere per omicidio e occultamento di cadavere.

Gli investigatori hanno rianalizzato il quadro repertato dalla Sis, dal sangue "acceso" dal Luminol nell’abitazione di via Allende a Ospitaletto e sull’auto del reo confesso, alle ciabatte sequestrate. Sotto la lente anche tre coltelli, i due recuperati sulla macchina utilizzata per il trasporto del cadavere ad Azzanello e uno nella taverna della villetta in cui il 48enne viveva con moglie e figli prima dell’arresto. Gli inquirenti cercavano tracce di Dna “vive”, possibile prova che quel sangue fosse scaturito da lesioni inferte alla 36enne di Nave mentre era ancora appunto in vita. Proprio quei tre tagli riscontrati in sede autoptica sul collo di Manuela, che appariva con la carotide tranciata, sono al centro di interpretazioni opposte. Per il pm Carlo Francesco Milanesi sono segno di sgozzamento.

Per la difesa di Pasini, l’avvocato Pierpaolo Pettenadu, sono invece quel che resta dell’azione di animali che avrebbero inferito sul corpo della vittima nella vasca dei liquami ad Azzanello. «La gola è scarnificata, non si può stabilire la verità, manca un’analisi anatomopatologica» stigmatizza il difensore, che aveva chiesto un supplemento di indagine alla relazione medico legale ma l’istanza è stata bocciata. «Mi riservo di rinnovare la richiesta in sede di incidente probatorio». Pasini, dice il suo difensore, non si è mai spostato di una virgola dalla sua versione: «Non ha sgozzato Manuela. Sa di aver detto la verità. Per questo in carcere è sereno». Gioca nella squadra di rugby e presto darà una mano negli uffici.