Omicidio Bailo, la Procura dice no ad altri accertamenti

Tre tagli alla gola di Emanuela Bailo maa l’indagato nega di averli fatti

Manuela Bailo

Manuela Bailo

Brescia, 7 febbraio 2019 - Per il sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi non sarebbero accertamenti utili e per questo ha rigettato la richiesta di integrazione alla relazione medico legale depositata nelle scorse settimane dal difensore di Fabrizio Pasini, l’ex sindacalista della Uil in carcere dallo scorso agosto dopo avere confessato l’omicidio di Manuela Bailo, 35enne di Nave (in provincia di Brescia) dipendente del Caf Uil. Secondo la difesa di Pasini la procura non avrebbe studiato a dovere la natura dei tre tagli sulla gola della 35enne uccisa a Ospitaletto nella notte del 28 luglio 2018 dall’uomo con cui aveva avuto una relazione. Il corpo di Manuela venne ritrovato solo il 20 agosto all’interno della vasca per i liquami di una cascina a Cremona. Lì il suo assassino l’aveva occultato prima di andare in vacanza in Sardegna con la moglie (che nelle scorse settimane ha chiesto la separazione) e i figli.

«La Procura ha detto no agli accertamenti che avevamo richiesto sui tagli che a dire del nostro consulente potrebbero essere stati provocati da animali entrati nella cisterna dove è stato rinvenuto il corpo – spiega l’avvocato Pietro Paolo Pettenadu, il legale di Pasini – A questo punto faremo richiesta di incidente probatorio all’ufficio gip del tribunale». Dal carcere Pasini continua a negare di avere sgozzato la sua ex amante. «Quando ha letto l’esito dell’autopsia quasi non ci voleva credere – dice il legale – Ha ammesso la sua responsabilità e sa che dal carcere non uscirà presto, ma spera che emerga la verità: non vuole che i suoi figli pensino che abbia ucciso Manuela così».