Oltre 400 telefonate per trovare una sistemazione

Il lavoro del Coordinamento dei progetti Sai per cercare un alloggio a chi scappa dalla guerra

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Oltre 400 telefonate per mettere in contatto le famiglie ucraine in emergenza abitativa con quanti stanno offrendo ospitalità nei 205 Comuni della provincia di Brescia. Le ha fatte il Coordinamento dei progetti Sai (Sistema accoglienza e integrazione) bresciano, grazie a risorse messe a disposizione del Comune di Brescia per conto della Prefettura di Brescia, per le situazioni registrate in codice rosso o codice giallo in Questura o nei Comuni, a seconda della durata di accoglienza provvisoria presso parenti e amici. Si cerca, così, di risolvere uno dei principali problemi, ovvero l’alloggio delle persone in fuga dalla guerra, in genere mamme con minori, che chiedono soprattutto di restare presso i propri famigliari o conoscenti. Si sta comunque ampliando la rete dei posti Sai e dei Cas, che, rispetto a emergenze precedenti, restano la soluzione residuale. Secondo quanto comunicato dalla Prefettura, ad oltre due mesi dall’inizio dell’emergenza, sono complessivamente 6420 gli ucraini accolti in provincia di Brescia, di cui 2886 minori. In Lombardia, invece, sono circa 40mila i profughi che hanno fatto accesso all’assistenza sanitaria.