Numeri raddoppiati in sette giorni Mille nuovi profughi sul territorio

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Sono arrivati già a quota mille gli ucraini registrati in Questura a Brescia, raddoppiati rispetto ai 530 di lunedì. Da mercoledì, davanti agli uffici di via Botticelli è operativo l’hub sanitario col punto tamponi prima dell’ingresso in Questura, nell’oratorio della parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa, ed il camper informativo col personale di Asst e Ats Brescia. Da ieri, inoltre, Ats Brescia ha aperto il bando per Covid hotel a cui saranno indirizzati anche gli ucraini positivi che hanno ovvie difficoltà ad avere gli spazi adeguati per l’isolamento . In via di definizione, invece, la rete dell’accoglienza che fa capo alla Prefettura. Il 17 si chiuderà l’avviso pubblico per reperire nuovi posti Cas tra strutture al massimo 50 posti letto.

Il timore è che la diaria, dai 25 ai 30 euro, non sia sufficiente a incoraggiare l’adesione; inoltre, il tetto definito a livello nazionale di 5mila posti per i Cas (Centri di accoglienza straordinari), 3mila per i Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), si scontra con la crescita costante degli arrivi. In corso il monitoraggio degli appartamenti messi a disposizione dai privati, nettamente superiori rispetto alle precedenti emergenze. Un fenomeno nuovo, che porta con sé anche tanti dubbi, tanto che per facilitare il flusso della comunicazione tra sindaci e Prefettura, si sta pensando di creare delle mini ‘unità di crisi’ locali. "L’auspicio – spiega Agostino Zanotti, referente del Coordinamento Enti locali per la pace e membro del comitato Io Accolgo - è che l’onda emotiva possa diventare strutturale. Sulla rotta balcanica sono fermi da anni i rifugiati: non vorremmo che ci fosse più attenzione a chi è più vicino a noi o ha lo stesso colore." F.P.