Rifiuta le nozze combinate, 18enne pakistana sotto protezione

Il padre padrone era arrivato a segregare la giovane in casa per evitarle di vivere all'occidentale

Una ragazza musulmana

Una ragazza musulmana

Milano, 13 luglio 2018 - Per anni avrebbe subito imposizioni, maltrattamenti e la minaccia di conseguenze fisiche se non avesse seguito il divieto di vivere all'occidentale. Non solo. Il padre le avrebbe pure imposto di accettare un matrimonio combinato secondo le tradizioni dell'Islam. Ma alla fine la voglia di vivere e non rispettare le imposizioni della famiglia hanno spinto una ragazza pakistana di 18 anni residente a Brescia a ribellarsi e scappare.

La giovane avrebbe prima raccontato il suo dramma alle amiche e quindi alla Polizia e agli assistenti sociali denunciando il padre padrone che l'avrebbe controllata in tutto e per tutto tanto da arrivare a chiuderla in casa. Il padre era andato anche oltre stabilendo quando, come e con chi potesse uscire durante il giorno e stabilendo il coprifuoco serale. Una vera prigione da cui la ragazza è riuscita a fuggire. Ora la giovane è sotto protezione ed è stata affidata ad una comunità lontano dal padre.

Massimo riserbo al momento da parte degli inquirenti che, soprattutto in questa fase, vogliono tutelare la giovane pakistana per impedire che i genitori nel tentativo di riportarla a casa possano individuare la struttura dove viene ospitata. Una vicenda registrata a pochi mesi dal caso di Sana Cheema, la 25 enne cittadina italiana, cresciuta a Brescia dove per anni ha gestito anche un'attività di pratiche automobilistiche, convinta a tornare in Pakistan dove è stata uccisa dal padre e da un fratello lo scorso aprile.