"Non siamo mostri, non abbiate paura" Nasce un dialogo con le vittime

Migration

Hanno imparato a dialogare, a confrontarsi senza picchiarsi. Hanno ammesso le loro responsabilità davanti alla comunità, quella di Mompiano, che per settimane ha assistito impotente alle loro scorribande. E hanno ammesso le responsabilità, senza accettare giustificazioni. "Nessuno è diventato santo, i processi sono aperti, ma nei ragazzi autori di reato abbiamo visto grandi cambiamenti", spiega Giuliana Tondina, procuratore del Tribunale dei minorenni di Brescia. I ragazzi in questione sono i protagonisti dei ‘fatti di piazzale Vivanti’, minori che a inizio 2021 hanno commesso vandalismi e aggressioni a coetanei, prima a Mompiano, poi in altri quartieri lungo l’asse della metro. Per ricucire lo strappo tra ragazzi e comunità, è stato ideato un innovativo progetto di giustizia riparativa, che ha messo a confronto (seppur a distanza) gli autori di reato, le vittime e il quartiere. Con il Servizio sociale per i minori di Brescia, Servizio sociale zona Nord del Comune, Istituto di mediazione famigliare e sociale, cooperativa il Calabrone, sono stati costruiti percorsi che hanno portato tutti i protagonisti a riflettere su quanto accaduto. Tra i momenti più toccanti, lo scambio di lettere tra la comunità e gli autori di reato che, messi di fronte a ciò che la prima pensava di loro, hanno risposto: "Non siamo dei mostri, non dovete avere paura di noi". Non è, invece, ancora il tempo per un confronto tra autori e vittime, queste ultime afflitte anche dal senso di colpa per non aver aiutato chi era più indifeso. Ma il progetto è destinato a fare scuola, uscendo dai confini di Brescia. "Le istituzioni sono presenti – dice il sindaco Emilio Del Bono – e stanno lavorando". Federica Pacella