Nessuna truffa sui migranti Viene assolto

L’imprenditore bresciano era accusato di aver lucrato nel settore dell’accoglienza

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Era accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso, e per lui la procura, che lo riteneva protagonista di un malaffare nel settore dell’accoglienza dei profughi, aveva chiesto una condanna a tre anni. Il giudice Marco Vommaro però lo ha assolto. Si è concluso positivamente il processo di primo grado per Angelo Scaroni, l’imprenditore di Montichiari accusato di avere lucrato sulla gestione dei richiedenti asilo in una trentina di strutture - alberghi, ristoranti, appartamenti sparsi in provincia -a lui riconducibili. Rappresentante della società agricola Agriscar srl, il cinquantenne cinque anni fa aveva vinto diversi bandi prefettizi per offrire ospitalità ai migranti. Un’attività che a sentire lui, aveva fatto sempre e solo “con il cuore“. Stando però al pm titolare dell’indagine Ambrogio Cassiani e al collega Carlo Pappalardo, che ha sostenuto l’accusa in aula, l’imputato aveva percepito indebitamente un milione di euro fingendo di avere requisiti in realtà inesistenti, non garantendo standard adeguati a un centinaio di richiedenti asilo lasciati in stato di “abbandono“, in precarie condizioni igieniche e senza attività formative e di alfabetizzazione obbligatorie per legge. Gli avvocati Giampiera Nocera e Antonio Barrile, che lo assistono, avevano perorato la sua piena assoluzione. "Non c’è stato nessun raggiro. I servizi che la procura ritiene dichiarati falsamente sono stati realmente messi a disposizione. Scaroni nelle sue strutture aveva istituito persino lo psicologo, che la legge non prevedeva".