Neonati morti a Brescia, l’addio a Marco aspettando la verità

L'indagine della procura resta aperta contro ignoti per omicidio colposo

I funerali del piccolo Marco Gentilini

I funerali del piccolo Marco Gentilini

Costa Volpino (Bergamo), 12 gennaio 2019 - «Il piccolo Marco è un angelo che ha appena sfiorato la vita». Così, nell’omelia funebre, don Tiziano Scalmana ha voluto ricordare Marco, uno dei quattro bimbi deceduti la scorsa settimana nel reparto di Terapia intensiva neonatale del Civile di Brescia. Tante le persone che ieri pomeriggio hanno voluto partecipare al funerale nella parrocchia di Sant’Antonio a Corti di Costa Volpino, sulla sponda bergamasca del lago di Iseo, e stringersi attorno ai genitori di Marco e all’altro loro figlio. «Il ricordo di quello che poteva essere e non è stato rimarrà per sempre nei cuori», hanno detto dall’altare mamma e papà. La bara è stata poi trasferita al cimitero di Pisogne dove è stata tumulata. Nel frattempo l’indagine della procura di Brescia sulla morte di Marco e di altri due neonati deceduti tra la fine di dicembre e i primi giorni del 2019 resta aperta contro ignoti per omicidio colposo. Entro  60 giorni, ma è probabile una proroga, saranno depositati i risultati dell’autopsia eseguita sul corpo di due dei piccoli. Al Civile prosegue anche il lavoro degli ispettori inviati dal ministero della Salute per fare chiarezza sulla vicenda. Ma nel reparto sotto accusa, le famiglie dei piccoli pazienti continuano ad avere fiducia: «Rispettiamo il dolore di chi ha perso il proprio bimbo, però noi da qui non ce ne andiamo».