
Multe
Brescia, 6 luglio 2016 - Quandi, non più tardi di un paio di settimane fa, allo sportello dell’ufficio postale gli hanno detto che a nome suo c’erano almeno una ventina di multe emesse dal Comune di Brescia, gli è quasi venuto un colpo apoplettico. «Si sieda che è meglio - gli ha suggerito l’impiegato, che sapeva come le sorprese amare non fossero finite - Sono altrettante quelle che oggi il postino ha preso in consegna per portagliele a casa». E qui lo choc per il titolare di un locale del centro storico di Brescia e che risiede nel cuore della Leonessa si è trasformato in grave preoccupazione.
«Quando ho aperto la prima busta, ho visto che si trattava di una multa da 93 euro - racconta il protagonista di questa storia - Mi veniva contestato il fatto di essere passato un giorno dello scorso febbraio sotto le telecamere della Zona a traffico limitato. Io però lì potevo transitare, visto che come residente in centro ho un regolare permesso, che il Comune mi ha spedito all’inizio dell’anno via mail e che ho poi stampato».
La medesima infrazione gli veniva contestata nella seconda multa, nella terza, nella quarta e così via, fino alla ventitreesima. Un colpo alle tasche del povero automoblista da più di mille euro «Sembrava uno scherzo - racconta ancora - Quel giorno ero però impegnato e mi sono ripromesso di capire l’indomani cosa stesse succedendo».
E qualcosa di strano c’era davvero dietro tutte quelle multe incomprensibili. A Mario (il nome è di fantasia, perché il protagonista di questa vicenda preferisce restare anonimo) è bastato andare negli uffici del Comune di Brescia che in via Marconi si occupano di mobilità e dei permessi, per scoprire quello che era successo. «L’impiegata mi ha detto che la mia auto non risultava tra quelle dotate di permesso - prosegue - Allora sono uscito e poi rientrato nell’ufficio portandole il tagliando. A quel punto mi ha guardato e mi ha detto che c’era qualcosa che non andava». La targa indicata sul permesso, infatti, non era la stessa dell’autovettura: lettere e numeri corrispondevano, ma due cifre erano state invertite.
Un errore commesso dall’impiegato che ha letto male il libretto di circolazione dell’autovettura al momento dell’inserimento dei dati della stessa nell’archivio dei permessi.Nel frattempo a casa gli stavano arrivando decine di altre multe per lo stessa infrazione. «Ne ho ricevute almeno un centinaio - ammette Mario - e sono solo quelle di febbraio e dell’inizio di marzo. Ho un’attività in centro storico e con l’automobile transito sotto le telecamere in media tre volte al giorno. Il conto, a 93 euro alla volta, è presto fatto».
Per fortuna questa storia sembra potersi chiudere nel migliore dei modi. «Mi sono rivolto alla Polizia Locale – conferma Mario, che in centro storico è titolare di un’attività commerciale da circa cinque anni - Lì mi hanno detto che devo fare richiesta al Prefetto per l’annullamento delle multe già emesse per errore e notificate. Per tutte le altre che anora non mi hanno notificato, invece, dagli uffici della Locale mi hanno fatto sapere che le cancelleranno loro direttamente. Sono stati molto comprensivi, - conclude - ma fino a quando non si chiuderà definitivamente tutta questa storia non mi sentirò tranquillo».