Brescia, Mottinelli indagato con l'accusa di peculato

Il presidente della Provincia nei guai per l’auto a noleggio usata per scopi personali e messa a rimborso all’Ente

Pier Luigi Mottinelli

Pier Luigi Mottinelli

Brescia, 6 marzo 2018 - Nella giornata che ha certificato il tracollo nelle elezioni politiche e regionali, un’altra notizia scuote il Pd bresciano. Il presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, è indagato per peculato. L’avviso di chiusura indagini è stato notificato ieri mattina all’esponente di rilievo del partito Democratico. Secondo la ricostruzione fatta dalla procura di Brescia, Mottinelli dal 2 febbraio 2016 al 30 gennaio 2018 avrebbe utilizzato per fini non istituzionali una Nissan Qashqai, presa dalla Provincia con un contratto di locazione a lungo termine (35 i chilometri percorsi al momento dell’arrivo in Broletto) e assegnata al Gabinetto di presidenza dell’ente.

In quasi due anni secondo quanto accertato dalla Procura Mottinelli avrebbe percorso indebitamente 70.133 chilometri e sfruttato anche la tessera carburante “legata” all’autovettura facendo di fatto benzina a spese dell’ente presieduto. A fare scattare l’indagine una serie di multe prese dalla Nissan intestata a una società esterna lungo le strade gestite dalla provincia (alcune maggiorate perché non pagate nei termini) e pagate direttamente dall’ente pubblico. Sei le contravvenzioni finite sotto la lente della Procura. "Sono tranquillo, quell’auto mi è stata messa a disposizione dall’ente provincia", ha detto l’interessato.

Sarebbe così emerso che Mottinelli avrebbe chiesto di farsi assegnare una vettura personale per incarichi istituzionali e, davanti al veto imposto dal regolamento, è stato trovato il “trucco” dell’affitto a lungo termine. Secondo la Procura (nei mesi scorsi sono stati sentiti decine di dipendenti della provincia) Mottinelli per i viaggi istituzionali avrebbe usato l’auto di rappresentanza guidata da un autista mentre la Nissan l’avrebbe invece utilizzata per i propri spostamenti quotidiani tanto che la sera la parcheggiava nei pressi di casa. Mottinelli, che aveva giustificato la necessità dell’auto per permettere di contenere le spese della Provincia, avrebbe chiesto a collaboratori di trovare il modo per far risultare alcuni degli spostamenti come viaggi di servizio senza però riuscirci. Quando il presidente provinciale ha capito di essere finito nei guai ha deciso di restituire i soldi delle multe (la Provincia aveva già saldato le contravvenzioni) e “sbarazzarsi” dell’auto cercando di girarla a qualche altro ufficio. Mottinelli lo scorso 30 gennaio (da quel giorno si sposta verso il Broletto con la propria vettura) ha quindi deciso di restituire l’auto e ora il rischio è che la Provincia debba pagare una penale per avere messo fine in anticipo all’affitto.