Uccisi dal motoscafo sul Garda. I legali: il proprietario va arrestato

La richiesta arriva dagli avvocatidella famiglia di Greta, morta il 19 giugno assieme a Umberto

I rilievi dei carabinieri a Salò poco prima che venisse ritrovato il corpo della ragazza

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Brescia, 10 luglio 2021 -  Arrestare anche il proprietario del motoscafo: "Al pari dell’amico ha tenuto condotte sciagurate e deve rispondere di cooperazione nell’omicidio". La richiesta è dei legali della famiglia di Greta Nedrotti, la 25enne di Toscolano che il 19 giugno è stata falciata e uccisa sul Garda con Umberto Garzarella, 37 anni, dal Riva pirata dei turisti tedeschi. Patrick Kassen, il 52enne manager di Monaco che pare fosse al timone al momento dell’impatto, da lunedì è in carcere a Brescia. Nei suoi confronti la Procura aveva ottenuto un mandato di arresto europeo, e Kassen ancora prima di vederselo convalidare dalle autorità tedesche si è costituito. Rimane indagato a piede libero, per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso, appunto il proprietario del motoscafo, un coetaneo al vertice di un colosso dell’informatica. La sua posizione è al vaglio della Procura. Il video della nautica Arcangeli di Salò alle 23,33 - Greta e Umberto uccisi pochi minuti prima - lo mostra al timone durante l’attracco, di ritorno dall’attraversamento del golfo.

"Anche in partenza da San Felice c’era lui ai comandi – dice l’avvocato Patrizia Scalvi, che assiste i Nedrotti con Caterina Braga – Nessuno ci dice, se non i tedeschi, che guidasse Kassen al momento dell’incidente. Se anche fosse andata davvero così ha gravi responsabilità: ha lasciato in mano un’arma letale all’amico ubriaco". Condotte che integrerebbero l’articolo 113 del Codice penale: la cooperazione nel reato colposo. Lo schianto è stato immortalato da una telecamera di un’abitazione di San Felice. Un video mostra il gozzo di Umberto, luce bianca accesa, che galleggia nel golfo. All’improvviso sopraggiunge una grossa imbarcazione a forte velocità con gli abbaglianti accesi. E’ il Riva, che passa sopra il gozzo, fa un salto ed atterra metri più avanti, poi prosegue senza decelerare. "Non ci siamo accorti dell’incidente, credevamo di avere urtato un tronco", ha ribadito Kassen durante l’interrogatorio di garanzia.