Agosto tragico: altri due morti nel lago d'Iseo

I due fratelli morti nelle acque del Sebino avevano 16 e 17 anni, uno era in Italia da pochi giorni

I soccorsi nel lago d'Iseo

I soccorsi nel lago d'Iseo

Tavernola Bergamasca (Bergamo), 18 agosto 2019 - Si chiamavano Waqas e Hassan Muhammad, avevano 16 e 17 anni, e sono le ultime due vittime del lago d’Iseo. I due fratelli di origine pakistana sono morti venerdì notte dopo essere stati recuperati a una profondità di quattro-cinque metri. A tradirli, l’inesperienza e il fatto che non sapessero nuotare. Sono rimasti sott’acqua per troppo tempo, venti minuti, forse mezzora.

Abitavano con la famiglia ad Azzano San Paolo. Hassan era in Italia sono da pochi giorni, dal 13 agosto, mentre il resto della famiglia risiede alle porte di Bergamo dal 2009. Salvo invece il terzo fratello che era con loro, Awais Muhammad, di 18 anni: è vivo grazie a una ciambella che gli è stata lanciata dalla riva, visto che anche lui non sapeva nuotare. Non saranno effettuate autopsie, il pm ha già dato il nullaosta per la restituzione delle salme alla famiglia.

Un tragico epilogo per quella che voleva essere una giornata di relax da trascorrere in famiglia. Avevano deciso di andare sul lago, genitori e tre figli, tutti studenti. Destinazione Tavernola Bergamasca, a una quarantina di chilometri da casa. Lì c’è anche una spiaggetta vicino a un ristorante. La famiglia aveva raggiunto il lago nel pomeriggio inoltrato.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il primo a tuffarsi in acqua è stato il 17enne. Poche bracciate ed è andato in difficoltà, ha iniziato ad annaspare. Il fratello più giovane si è accorto è si è buttato nel lago per aiutarlo. Il terzo fratello, il maggiore, quando dalla riva si è reso conto che Waqas e Hassan stavano rischiando di finire sotto, si è lanciato in loro aiuto. Ma siccome anche lui non sa nuotare, fatte alcune bracciate ha cominciato ad agitarsi richiamando l’attenzione di chi si trovava sulla spiaggetta. Un bagnante gli ha lanciato una ciambella, è stata la sua salvezza. Lui è tornato a riva seppur faticosamente, mentre gli altri due fratelli venivano risucchiati dalle acque del Sebino. L’allarme è stato immediato.

Sul posto sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno avviato le ricerche dei due ragazzi, sotto lo sguardo dei genitori, e del fratello maggiore, salvato dalle acque. In quel punto, a una decina di metri dalla riva, il lago è pieno di alghe che rendono precaria la visibilità. Finalmente, dopo oltre una ventina di minuti, Waqas e Hassan sono stati recuperati. Portati sulla spiaggetta, le loro condizioni sono apparse subito critiche. Nel frattempo la centrale operativa del 118 aveva già inviato l’ambulanza e l’automedica. Il personale sanitario ha praticato il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo di due elicotteri che hanno trasportato i due fratelli chi al Papa Giovanni XXIII chi ai Civili di Brescia, dove sono stati ricoverati nel reparto di Terapia intensiva. Ma nella notte il quadro clinico di entrambi è ulteriormente peggiorato e per loro non c’è stato nulla da fare.