Morti in aumento ad agosto Il killer è il caldo prolungato

La Lombardia in controtendenza con 8.792 decessi contro i 55.338 nazionali. Record negativo per Brescia, al decimo posto dopo i più popolosi capoluoghi

di Federica Pacella

Mortalità in aumento anche ad agosto in Lombardia, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, la stima dei decessi per il mese scorso è di 8.792 in tutta la regione, in aumento rispetto agli 8.200 del 2021, agli 8.087 del 2020 e ai 7.765 della media tra il 2015 e il 2019. A livello nazionale invece il totale complessivo di decessi è di 55.338, in calo rispetto ai 56.594 di agosto 2021 ma sopra i 53.744 morti del 2020 e i 51.041 del 2015-2019.

All’origine di questo aumento ci sarebbero le ondate di calore delle prime settimane di agosto. Come spiegato dal ministero della Salute, infatti, l’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare da disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi fino a quelli di maggiore gravità come congestione, colpo di calore, disidratazione. Situazioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti.

Ci sono poi gli effetti indiretti, legati all’inquinamento. Le alte temperature provocano un aumento di concentrazioni di ozono nell’aria, gas che impatta sulla salute: secondo uno studio dell’australiana Monash University pubblicato nel volume di agosto della rivista internazionale Ecotoxicology and Environmental Safety, in Lombardia si stimano circa 12.300 morti premature attribuibili all’esposizione all’ozono, di cui 6.600 sarebbero evitabili rispettando i limiti delle linee guida dell’Oms (4.600 seguendo le linee guida dell’Unione europea). L’effetto delle alte temperature sulla mortalità è ancora più evidente per luglio, mese record per le temperature, con ben +2,26 gradi sopra la media italiana dal 1800 secondo l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr).

A livello regionale si sono contati quasi 2mila morti in più in un mese. I numeri per le singole province, diffusi ieri dall’Istat, vedono quasi tutte le province lombarde sopra la media italiana di 600 decessi, con Milano (3.221) al secondo posto dopo Roma. Record negativo anche per Brescia, al decimo posto in Italia con 1.098 decessi (erano mille nel 2021, 882 nel 2020) dopo i più popolosi capoluoghi di regione. Lo scarto maggiore tra il 2022 e il 2021 lo si registra a Milano (737 decessi in più), seguita da Bergamo (+252) e Como (+188). Andando a ritroso, sempre nel Milanese si registra lo scarto più alto rispetto alla media di luglio 2015-2019 (+694 decessi); segue Bergamo con +208 morti a luglio 2022 e Varese con +203.