Uccisa dal mix di droghe, sei arresti. Un amico le iniettò l’eroina letale

L’uomo non chiamò i soccorsi e gettò la siringa. È accusato di omicidio preterintenzionale Gli altri sono spacciatori

Francesca Manfredi

Francesca Manfredi

Brescia - Muore a 24 anni per un mix di alcol e droghe, dopo sette mesi scattano le manette per sei persone. Cinque rispondono di spaccio, una di omicidio preterintenzionale. Sviluppo nell’inchiesta sulla fine di Francesca Manfredi, la ragazza di Brescia deceduta all’alba del 23 agosto per overdose nella sua casa di Chiesanuova, prima periferia, dopo tre giorni di sballo. "Decesso per arresto cardiorespiratorio da intossicazione acuta" aveva chiarito l’autopsia, che aveva trovato nel corpo della malcapitata benzodiazepine, cocaina, eroina, ketamine. Il pm Benedetta Callea e gli investigatori della Mobile hanno scandagliato telefonini e testimonianze, riavvolto il nastro delle ultime ore da viva della vittima - con problemi di tossicodipendenza da cui voleva liberarsi – e ricostruito la catena delle presunte responsabilità. Il gip, Francesca Grassani, ha sposato la tesi della Procura, che ha riqualificato la vicenda, su cui all’inizio indagava per omicidio colposo e omissione di soccorso.

La posizione più grave è quella di Micheal Paloschi, 33 anni, di Brescia, che ha condiviso con la 24enne e una coetanea (indagata solo per omissione di soccorso) quel fine settimana allucinogeno. Alle 9 del mattino i due avevano scoperto Francesca priva di vita sul divano, dopo che già la notte precedente alle 3,45 l’avevano sentita respirare affannosamente. La ragazza stava male e voleva chiamare il 118 ma Paloschi avrebbe minimizzato, rassicurandola. Ora è in cella per omicidio preterintenzionale: si ritiene abbia iniettato alla vittima l’eroina letale, convincendola provare l’endovena per migliorare lo sballo, e buttato le siringhe in un cestino dei rifiuti quando ormai non respirava più. La Polizia le ha recuperate: sopra c’è il Dna di entrambi.

Gli altri cinque arrestati – una 25enne di Brescia, un 28enne di Coccaglio, un 31enne albanese, un 33enne tunisino di Brescia, e una quinta persona ricercata, due in carcere, gli altri ai domiciliari - sono i pusher cui il gip attribuisce una "meticolosa e organizzata attività di spaccio". Lo scorso ottobre la Polizia a uno di loro aveva sequestrato 3.915 francobolli di metanfetamina, coca, hascisc, marijuana, popper con solvente tossico. Ieri, 11,3 kg di (presunta) ketamina liquida e un etto di metanfetamine e hascisc. Tra i loro clienti c’erano anche Francesca e gli amici. La vittima aveva iniziato a sballarsi già il 20 agosto, assumendo con Paloschi ansiolitici e alcol. Il 21, sempre con lui, ketamina e la sera, anche con l’amica, coca, hascisc e alcol. Il 22 il trio si è fatto di nuova ketamina e alcol. La sera, con il 33enne, eroina. La dose letale.