Aeroporto di Montichiari, il nuovo Cda crede nel rilancio

Pasini (Aib) è il nuovo presidente: "Tanti errori nel passato. Ora concentriamoci sul cargo per creare un hub del lombardo-veneto"

I volumi di traffico dello scalo intitolato a D’Annunzio restano sempre molto marginali

I volumi di traffico dello scalo intitolato a D’Annunzio restano sempre molto marginali

Brescia, 9 luglio 2020 - Prove di ripartenza per far finalmente decollare l’aeroporto di Montichiari. Ci crede il nuovo Cda di Abem, società nata tredici anni per promuovere l’avvio dell’infrastruttura bresciana in regime di autonoma concessione e che ha nella Camera di Commercio il maggiore azionista. Presidente del nuovo consiglio di amministrazione è Giuseppe Pasini, numero uno di Aib, che guiderà la squadra formata dal presidente dell’ente camerale Roberto Saccone, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, la presidente di Cna Brescia Eleonora Rigotti e la vicepresidente di Confesercenti Barbara Quaresmini. «Abbiamo ringraziato il Cda uscente – ha spiegato Saccone al termine dell’assemblea – per l’impegno messo nel triennio di mandato, purtroppo senza esito. Siamo convinti che l’infrastruttura sia determinante per il futuro del territorio. Per questo abbiamo immaginato un consiglio che poteva mettere in campo nuove relazioni, forte, con presenze di peso e prestigio". Nei primi quattro mesi del 2020, l’aeroporto bresciano è cresciuto del 35,8%, ma i volumi restano modesti rispetto alle potenzialità.

«La partita è stata persa tanti anni fa – sottolinea Pasini – per errori che non bisogna più commettere. Cercheremo di focalizzare l’attenzione sul cargo, per creare l’hub del lombardo-veneto. Brescia merita di avere un’interconnessione internazionale". Obiettivo del nuovo cda è dunque far finalmente partire il D’Annunzio, ma resta da definire la strategia. Si tenterà il dialogo con Save, società veneziana socio di riferimento della Catullo di Verona, che gestisce gli aeroporto di Verona e Brescia e con cui Abem aveva sottoscritto un accordo nel 2016, poi disatteso, tanto che non è più stato rinnovato. Tuttavia, resta aperta la possibilità anche di un dialogo con la bergamasca Sacbo, fortemente auspicato dal Comune di Brescia. Inoltre, potrebbe aprirsi la strada presso il ministero delle Infrastrutture per mettere in asta la concessione. Non che in passato non si sia tentato già di tutto, ma, secondo il nuovo Cda, il fatto nuovo è l’unità d’intenti anche a livello politico.

"Oggi credo che il sistema politico ed economico bresciano sia convinto di portare avanti questa iniziativa", sottolinea Pasini. L’attenzione sulle infrastrutture da parte del Governo fanno ben sperare. "Di Montichiari si è parlato anche agli Stati generali a Roma – sottolinea Prandini – viste le strategie presentate nelle ultime ore dal Governo, Brescia potrà giocare un ruolo da primo attore".