di Beatrice Raspa All’alba della vigilia di Pasqua hanno scagliato due molotov rudimentali contro il centro vaccinale di via Morelli per protestare contro la “dittatura sanitaria“. Ieri Paolo Pluda e Nicola Zanardelli, i due novax cinquantenni autori dell’attentato incendiario, sono stati condannati rispettivamente a due anni e otto mesi e a due anni e dieci mesi. E al termine del processo in abbreviato,il gup, Cristian Colombo, ha confermato i domiciliari per Pluda, il carcere per Zanardelli. La sentenza ricalca le medesime richieste di pena quantificate dal pm Francesco Carlo Milanesi, che contestava l’atto di terrorismo con origini micidiali o esplosivi e la fabbricazione e il porto abusivo di armi da guerra – tali sono considerate dal legislatore le bottiglie incendiarie – aggravati dalla finalità terroristiche. Visibilmente scosso Pluda, che era presente in aula. "So di avere sbagliato – ha detto con un filo di voce mentre attendeva la sentenza il 52enne di Urago Mella – Mi sono fatto trascinare dalla situazione, non dal mio amico (il coimputato Zanardelli, 51enne di Monticelli Brusati, dr) -. Alla pandemia c’è stato chi ha reagito molto male, anche suicidandosi". Pluda a differenza di Zanardelli aveva scelto di farsi interrogare dal pm Milanesi e dall’aggiunto Silvio Bonfigli. Entrambi i novax all’indomani dell’esecuzione delle misure cautelari – sono finiti in cella lo scorso primo maggio – si erano scusati con la cittadinanza, chiarendo che non intendevano fare del male o creare danni gravi. Le telecamere li hanno immortalati alle 5,57 del 3 aprile mentre scagliavano due molotov contro la tensostruttura di via Morelli. Solo una – quella lanciata da Zanardelli - ha colpito il telone dell’area mensa, squarciandolo. L’altra – per mano di Pluda - non ha raggiunto l’obiettivo ed è esplosa per terra. A incastrare gli imputati era stata la Dacia Duster del 52enne, avvistata ...
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