Marone, un altro incidente sul lavoro: 3 vittime in 15 giorni

Amos Turla è l'ultima vittima. I sindacati: "Servono azioni concrete"

Ambulanza intervenuta per un incidente sul lavoro

Ambulanza intervenuta per un incidente sul lavoro

Brescia, 21 luglio 2019 - Il lago d’Iseo piange l’isolano Amos Turla, 61 anni, l’ultimo degli 11 morti sul lavoro bresciani del 2019 e il terzo nelle ultime due settimane. La tragedia questa volta si è consumata alla Dolomite Franchi di Marone, ad appena una settimana dei fastosi festeggiamenti per il 100° compleanno dell’azienda, leader nel settore dei refrattari.

Turla, che era stato assunto da poco e che a breve sarebbe andato in pensione, è morto all’interno di un’area automatizzata, dove normalmente i lavoratori non entrano. L’uomo è rimasto schiacciato tra due carrelli carichi di materiale. Spetterà ora ai carabinieri di Marone e ai tecnici dell’Asst ricostruire quanto accaduto e capire se tutte le leggi sul lavoro siano state rispettate. Turla, che viveva nella frazione di Sinchgnano di Monte Isola, era molto noto poiché era diacono e sacrestano. Prima di lui il 12 luglio è morto Felice Cere, 58 anni, di Berzo Inferiore. L’uomo era operaio alle Ferriere Bellicini. Tra tre mesi sarebbe andato in pensione. È rimasto schiacciato da un rullo metallico.

Stessa sorte per Massimiliano Faro, 51 anni, morto il 15 luglio all’interno del Centro Siderurgico Bresciano. «La tragedia di Marone, nella quale ha perso la vita un lavoratore, è la terza che colpisce il nostro territorio in poche settimane - ha commentato il segretario generale della Fim Cisl Stefano Olivari - La soluzione dev’essere ritrovata in un’azione di sistema, incentrata su prevenzione e formazione. Questi due aspetti devono essere rafforzati e coltivati dentro e fuori dalle fabbriche, coinvolgendo lavoratori, aziende e sindacati e non si limitino ad azioni spot. Oltre agli scioperi, crediamo infatti che il tema sicurezza debba essere affrontato in modo più dialettico e organico. In quest’ottica da settembre proporremo a Fiom Cgil e Uil Uilm che la discussione sul rinnovo del contratto nazionale metalmeccanici sia un’occasione per ribadire la centralità del tema sicurezza». Intanto, però alla Dolomite Franchi i lavoratori hanno incrociato le braccia. L’astensione dal lavoro dovrebbe terminare questa mattina.