Giallo di Marcheno, imprenditore scomparso: quelle minacce alla Bozzoli

Udite da una ragazza, già sentita nella prima fase

I carabinieri stanno cercando Mario Bozzoli scomparso a Marcheno

I carabinieri stanno cercando Mario Bozzoli scomparso a Marcheno

Marcheno, 10 aprile 2018 - A chiedere che la ragazza venga sentita in incidente probatorio, così da “cristallizzare” le sue parole davanti a un giudice, è stata la Procura Generale che dopo avere avocato a sé l’inchiesta ha fatto ripartire da zero le indagini sulla scomparsa di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla la sera dell’8 ottobre del 2015. Fatto per il quale sono indagati Giacomo Bozzoli, nipote dello scomparso, insieme al fratello Alex e a due operai della fonderia del mistero (il senegalese Aboagye Akwasi e il suo ex collega Oscar Maggi) con l’accusa di avere ucciso lo zio e datore di lavoro e di averne distrutto, o fatto sparire, il cadavere.

La ragazza era già stata sentita due volte nel corso delle indagini e per la Procura generale la sua testimonianza sarebbe importante perché «avrebbe raccolto i propositi omicidiari di uno degli indagati nei confronti di Mario Bozzoli», spiegano fonti vicine agli inquirenti. Ieri la ragazza avrebbe dovuto comparire davanti al gup Lorenzo Benini, ma per un difetto di notifica l’incidente probatorio è stato rinviato al 19 aprile, ultimo dei 30 giorni (è possibile una proroga di altri 6 mesi) che la Procura generale di Brescia si è presa per arrivare alla soluzione del giallo di Marcheno. Non è l’unico aspetto su cui la Procura generale ha acceso i riflettori. Ci sarebbero due operazioni bancarie sospette riconducibili alla Bozzoli ed eseguite nel secondo semestre del 2015. A “incuriosire” la Procura generale, ci sarebbero poi i movimenti di due mezzi pesanti, un piccolo camion e un tir della Bozzoli guidato da un dipendente, usciti dalla fonderia meno di dodici ore dopo la scomparsa di Mario Bozzoli.