Valtrompia, sparita da dieci giorni: il giallo degli sms

Nessuna traccia di Manuela. La sorella: falsi i messaggi dal suo telefono

Migration

Nave (Brescia), 7 agosto 2018 - Da oltre una settimana ha lasciato la casa di Nave (in provincia di Brescia) dove convive con l’ex fidanzato e da quel momento ha fatto perdere le sue tracce. Manuela Bailo, 35enne dipendente del Caf Uil di Brescia da diversi anni, sabato 28 luglio ha detto al suo ex che sarebbe andata al lago.

Una normalissima gita. Per alcuni giorni dal suo telefono sono partiti diversi messaggi diretti ai familiari, al datore di lavoro a cui aveva detto di essere malata e al compagno con cui la relazione si era interrotta un paio di anni fa. A lui aveva scritto che sarebbe stata da Francesca, un'amica, «l’unica che mi capisce». La 35enne però sul lago di Garda non sarebbe mai arrivata, così come non si è fatta vedere dal medico di base come aveva detto al proprio capo né ha mai raggiunto l’amica Francesca che non l’ha proprio vista. Da martedì inoltre il suo telefono ha smesso di squillare e Manuela sembra essere svanita nel nulla così come la sua auto. «Speriamo in un suo colpo di testa e non in quello di qualcun altro – osserva Patrizia, la mamma della 35enne, che dopo una serie di appelli ha scelto la strada del silenzio, evitando di parlare con stampa e televisioni –. Non so cosa pensare, mia figlia non si è mai allontanata senza dire nulla».

Mercoledì scorso i familiari hanno denunciato ai carabinieri la scomparsa e sono scattate le indagini coordinate dalla Procura di Brescia. Sullo sfondo, un comportamento anomalo che getta nell’apprensione i familiari. La vita di Manuela è così finita sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori che per il momento non escludono alcuna pista, anche se l’ipotesi iniziale, corroborata dai messaggini spediti dal telefono della donna, sembra perdere di credibilità. «Non ci sono novità, può essere accaduto di tutto, teniamo in considerazione tutte le ipotesi – si limitano a commentare gli inquirenti –. Abbiamo sentito diverse persone che ci hanno permesso di capire qualcosa di più sulla ragazza».

Dalle testimonianze è emerso che la 35enne per un periodo aveva avuto una relazione sentimentale con un uomo sposato. Proprio questo rapporto avrebbe messo in crisi la storia con Matteo, l’ex fidanzato, con cui Manuela continuava però a vivere. I rapporti con questo uomo, raccontano alcuni conoscenti della ragazza, si sarebbero raffreddati negli ultimi tempi dopo il riavvicinamento di quest’ultimo alla moglie. Per questo motivo, gli inquirenti non escludono che dietro la scomparsa di Manuela possa esserci la pista passionale. L’uomo con cui la 35enne avrebbe avuto una relazione in questi giorni è in vacanza con la famiglia e sarebbe stato ascoltato dagli investigatori. «Nessuno ci ha detto di avere avuto una relazione con la donna scomparsa – spiegano gli inquirenti –. Dell’esistenza di questo rapporto ci ha messo al corrente l’ex fidanzato». Il mistero resta fitto. Qualche risposta potrebbe arrivare se venisse ritrovata l’autovettura dell’impiegata del Caf e chiarimenti sulla vicenda potrebbero emergere dall’analisi dei tabulati telefonici. Il sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi ha disposto l’acquisizione dei dati relativi all’utenza della trentacinquenne. L’obiettivo è quello di capire gli spostamenti di Manuela attraverso le celle telefoniche agganciate e gli eventuali ultimi contatti. «I messaggi che ci sono arrivati non li ha scritti Manuela – sottolineano i familiari e l’ex compagno dell’impiegata –. Non è il suo stile». E la paura di un tragico epilogo comincia a serpeggiare tra amici e parenti.