Valtrompia, svolta nel giallo di Manuela Bailo: l'ex amante confessa l'omicidio/ FOTO

L'uomo, tornato dalle vacanze in Sardegna, ha portato gli inquirenti sul luogo dove ha sepolto la 35enne e ha fatto anche ritrovare l'auto

Manuela Bailo e il luogo del ritrovamento del copro

Manuela Bailo e il luogo del ritrovamento del copro

Brescia,  20 agosto 2018 - Svolta nel giallo della scomparsa di Manuela Bailo. L'ex amante ha confessato il delitto della 35enne. Si tratta di Fabrizio Pasini, 48enne bresciano, sindacalista della Uil e collega della giovane. L'uomo, tornato nella serata di domenica dalla Sardegna, ha subito ricevuto in casa i carabineiri del Reparto Operativo di Brescia. Davanti al magistrato titolare delle indagini, il pm Francesco Milanesi, l'omicida ha ceduto e all'alba ha accompagnato i militari ad Azzanello, nel Cremonese, nella cascina in cui come riporta la Procura "e' stato rinvenuto un cadavere di sesso femminile compatibile con il corpo appartenuto in vita a Manuela Bailo per conformazione e indumenti indossati".  Da questa mattina fuori dalla cascina, gli uomini della Scientifica e personale dell'Arma stanno effettuando i rilievi sull'area. Il 48enne, sposato e con due figli, si trova in stato di fermo. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Procura per ricostruire con precisione la dinamica dell'omicidio avvenuto a seguito di un litigio in cui l'uomo si sarebbe pure incrinato delle costole. 

Fabrizio Pasini, l'ex amante di Manuela Bailo
Fabrizio Pasini, l'ex amante di Manuela Bailo

La sera della scomparsa all’ex compagno Matteo Sandri era arrivato un messaggio. Sono le 21,12: "Ciao, guarda che non torno a dormire, sono andata al lago". Poi un altro, domenica 29, alle 19.04 "Mi fermo anche stasera e vado al lavoro diretta". A Rivoltella, dove i Bailo hanno una casa, Manuela non è mai andata. Gli impianti di videosorveglianza in strada avevano inquadrato la Opel Corsa mentre nel tardo pomeriggio di quel sabato si era spostata da Nave a Brescia. L’auto gira un paio d’ore in città, poi i monitor l’avvistano per l’ultima volta nella zona nord del capoluogo, dalle parti di via Triumplina. Poi, nulla. Stesso percorso per i telefoni, che agganciano le celle di Brescia ma dalla città non escono più.

Intanto, una nota diffusa oggi dalla Uil dove Pasini era dipendente al Caf bresciano, ha informato che l'uomo è stato sospeso immediatamente ed è stata avviata la procedura per l'espulsione. Il sindacato ha aggiunto che "la notizia dell'assassinio di Manuela, dipendente del Caf Uil di Brescia, ha gettato noi tutti nello sconforto. Mai avremmo immaginato - si legge ancora nella nota - che un nostro attivista potesse essere capace di un così efferato delitto. La categoria lo ha sospeso immediatamente e ora sarà attivata la procedura per l'espulsione definitiva dall'Organizzazione. Proprio questo trauma - hanno specificato - ci spingerà adesso a rafforzare ulteriormente la nostra azione e la nostra battaglia in difesa delle donne, contro tutte le violenze".