Mano nella mano i genitori di Greta "Tardive le scuse di chi l’ha uccisa"

Brescia, si è aperto il processo ai due manager tedeschi che travolsero con il motoscafo la ragazza e l’amico

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Si sono presentati mano nella mano, stringendo un mazzo di rose bianche, con al seguito amici e parenti. Venticinque boccioli come gli anni della loro Greta, strappata alla vita la scorsa estate in un incidente nautico sul Garda. Nadia e Raffaele Nedrotti hanno omaggiato così il ricordo della loro unica figlia alla 1ª udienza del processo che si è aperto per Patrick Kassen e Christian Teismann, i manager 52enni di Monaco di Baviera che la sera del 19 giugno erano sul Riva pirata. Per l’accusa il motoscafo viaggiava almeno a 20 nodi con gli abbaglianti e gli occupanti ubriachi, quando è piombato sul gozzo di Greta e Umberto. Il pm Maria Bonomo li accusa di omicidio colposo aggravato, omissione di soccorso, naufragio. Davanti al giudice Carloernesto Macca si è presentato solo Kassen, ai domiciliari, che da subito si era addossato la responsabilità della guida del motoscafo dell’amico. E’ arrivato con la moglie e avvocati, Massimo Bonvicini e Guido Sola. Terminate le questioni preliminari, Kassen ha raggiunto i famigliari delle vittime. Voce rotta dall’emozione. Un gesto da cui è scaturito un breve faccia a faccia. "Chiedo scusa", ha detto. "Troppo tardi", la replica. E lui: "Accetto le critiche. Volevamo già dal primo giorno venire a dire qualcosa e scrivere una lettera ma ci era stato detto che il momento non era giusto. Certo che ho un’anima. Anche io ho figli e non dormo da mesi per quello che è successo". Scossi Nadia e Raffaele Nedrotti: "Non ci sono parole. E’ decisamente tardi. Già il fatto che il suo amico non si sia presentato rende quelle scuse per modo di dire. Un incidente ci puo’ stare, ma ti fermi, dai. Loro hanno proseguito a far festa come se niente fosse". Critico pure Enzo Garzarella, padre di Umberto: "Io soffrirò fino alla morte per la perdita di mio figlio e anche Kassen si porterà dietro per sempre quello che ha fatto. Il suo albergo era a 20 metri da noi, prima di tornarsene in Germania poteva venire a dirci qualcosa". Il processo è iniziato con l’accordo risarcitorio raggiunto con la compagnia assicurativa tedesca Mannheimer. Anche i Nedrotti – non solo i genitori ma nonni, zii e nipoti, una quindicina di persone – , cui andranno circa due milioni e mezzo, si sono ritirati dal procedimento. Per mano degli avvocati Patrizia Scalvi e Caterina Braga hanno fatto acquisire la lista testi. Non si erano costituiti i Garzarella, assistiti dall’avvocato Raimondo Del Dosso, cui è stato liquidato poco più di un milione. Beatrice Raspa