Brescia, bimbo investito dalla mamma: "Adesso la nuova casa di Giorgio è in cielo"

In tantissimi hanno partecipato al funerale del piccolo

I familiari in chiesa accompagnano la bara (Fotolive)

I familiari in chiesa accompagnano la bara (Fotolive)

Brescia, 22 aprile 2018 - «Da oggi il cielo è la casa di Giorgio. Da lì sarà il nostro angelo custode anche se era ancora troppo piccolo per diventarlo». Le parole di don Giorgio Rosina, vicario della parrocchia di Sant’Afra in città, provano a lenire lo strazio dei genitori di Giorgio Trombadore, il bimbo di soli 4 anni morto giovedì sera al Civile dopo essere stato investito nel parcheggio di casa, in via San Francesco di Paola sui Ronch in città, dall’autovettura guidata dalla mamma. In tantissimi ieri pomeriggio hanno voluto partecipare al funerale del piccolo Giorgio per abbracciare e fare forze ai genitori, Gianluca e Marialuisa, e al fratello maggiore del bimbo, Giacomo di 11 anni.

«Oggi è il giorno delle lacrime – ha proseguito nella sua omelia il sacerdote – Ci sono domande che non hanno risposta, ma da questo buio che ci avvolge può forse passare della luce di speranza. Dobbiamo alzare al cielo gli occhi bagnati dalle lacrime perché da lì Giorgio protegge i suoi genitori, il suo fratellone, i nonni e tutti noi. L’altro gesto che dobbiamo compiere è quello di e poi aprire le braccia. Allargarle braccia è tipico di di quando non si sa cosa fare, ma al tempo stesso è il gesto della preghiera e quello che ci consente di farci abbracciare del Signore».

La piccola bara bianca dopo avere lasciato la parrocchia dove il bimbo era stato battezzato ha preso la strada di Castenedolo per l’ultimo saluto. Nessuna novità sul fronte dell’inchiesta aperta dalla procura di Brescia per omicidio colposo. Il sostituto procuratore Caty Bressanelli nei prossimi giorni proverà a ricostruire, anche attraverso il ricordo della madre del bimbo, i momenti immediatamente precedenti all’investimento mortale.