Brescia, macchinisti ubriachi: stop al Frecciarossa. Indagati per interruzione di servizio

Il Codacons aveva presentato un esposto chiedendo un’inchiesta per attentato alla incolumità pubblica

Frecciarossa

Frecciarossa

Brescia, 1 maggio 2019 - I due macchinisti di Trenitalia che domenica avrebbero dovuto guidare il Frecciarossa in partenza per Napoli alle 5,17, ma non hanno potuto farlo perché ubriachi dopo una cena superalcolica della sera precedente, dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio. Lo ha deciso il pm Erica Battaglia, che ieri ha iscritto al registro degli indagati i conducenti, un 35enne romano e un 23enne milanese.

Il Codacons aveva presentato un esposto chiedendo un’inchiesta per attentato alla incolumità pubblica, ma per la Procura non sussistono gli estremi per procedere in tal senso. I dipendenti di Trenitalia infatti sono stati bloccati prima di far salire sulle carrozze ai passeggeri. Il Frecciarossa 9604 è stato soppresso appena il capotreno ha intuito la scarsa lucidità del 35enne. Ha dato l’allarme alla Polfer e poi alla Polstrada per farsi portare l’etilometro. E il test ha lasciato tutti sconvolti: nel sangue aveva un tasso alcolemico di 1,96 grammi, quasi quattro volte oltre il limite consentito dalla legge. Il collega più giovane invece non si era nemmeno presentato al lavoro. Era troppo sfatto. E’ stato rintracciato in albergo e portato in ospedale in preda al malessere, mentre i 67 passeggeri che attendevano di partire sono stati dirottati su un treno per Milano Centrale e poi su un convoglio per Napoli.

L'azienda, intanto, ha sospeso i due. «Un bene la sospensione dei macchinisti che avrebbero dovuto condurre il treno Brescia-Napoli e non erano in condizioni psicofisiche per farlo. Chi mantiene condotte irresponsabili sul lavoro non merita indulgenza e deve essere cacciato», ha twittato ieri il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli commentando la vicenda.