È all’ergastolo per uxoricidio: Lorandi ricorre alla Corte europea

Appello all’ente per i diritti dell’uomo dopo le due bocciature di revisione processuale

Bruno Lorandi mentre viene portato in carcere

Bruno Lorandi mentre viene portato in carcere

Brescia - Bruno Lorandi, il 72enne di Nuvolera che dal 2009 sconta l’ergastolo per l’omicidio della moglie Clara Bugna si gioca l’ultima carta: la Corte europea dei diritti dell’uomo. Da sempre il marmista si dichiara vittima di un errore giudiziario. E dopo due istanze di revisione bocciate, l’avvocato Alberto Scapaticci, che lo segue dai tempi dell’assoluzione dall’accusa di avere ucciso anche il figlio Christian, nel 1986, ha messo nero su bianco il ricorso alla Cedu.

Sette le violazioni ravvisate per cui si chiede la condanna dello Stato. "Lorandi è stanco di lottare – dice il legale, che ieri lo ha fatto firmare a Lorandi in cella a Bergamo – Il 30 giugno potrebbe essere trasferito domiciliari per le patologie cardiache di cui soffre, ma intende rinunciarvi". Stando alla giustizia italiana il 10 febbraio 2007 il marmista strangolò in casa la donna perché lei spingeva per fare riaprire le indagini sulla morte del bambino. Strangolato come la madre. La difesa nella richiesta di revisione ha tentato di smontare la prova regina del ferro da stiro, che l’accusa riteneva acceso da Lorandi come messinscena. Un’analisi dei consumi energetici affidata al professor Alessandro Ferrero, docente al Politecnico di Milano esperto di metrologia forense, ha dimostrato che il ferro ha stirato davvero per mezz’ora con modalità simili a quelle attribuibili a Bugna. Non solo: la sera del 14 febbraio nell’abitazione già sequestrata si sono registrati consumi incompatibili con una casa disabitata.

Rigettando l’istanza, si legge nel ricorso, i giudici hanno violato il diritto al contradditorio rendendo impossibile discutere i nuovi elementi di prova e compiendo valutazioni che avrebbero dovuto essere riservate al merito. Lorandi si è inoltre visto violato il diritto al giusto processo giacché non è mai stato nominato un perito superpartes per analizzare i consumi energetici della casa. Ma anche della presunzione di innocenza e del diritto un giudice imparziale: gli è stata attribuita una metodica omicidiaria analoga a quella che ha condotto alla morte il figlio nonostante l’assoluzione. E gli è stato attribuito il delitto della moglie in automatico in quanto coniuge e unico altro inquilino dell’appartamento. E ancora, si sostiene che dopo il delitto possa aver stirato 3 o 4 camicie prima di recarsi al lavoro: "un’assurdità tenuto conto che Lorandi non ha mai svolto attività domestica di questo tipo".